Sembra davvero una mossa azzeccata quella di Joe Biden, quasi per nulla impegnato a guardarsi le spalle dai rivali democratici per le primarie, quanto più a puntare dritto contro quello che, a suo dire, è l'avversario di tutti: Donald Trump, peraltro tenuto impegnato dal caso Rosenstein (in procinto di dimettersi). La sua campagna comincia da Pittsburgh ed è subito guanto di sfida al presidente degli Stati Uniti: “Donald Trump non rappresenta tutto il Paese, occorre un presidente che lavori per tutti. L'unità deve prevalere sulle divisioni, la solidarietà sulle paure e, cosa forse più importante, la verità sulle bugie”. Per carità, nel suo discorso c'è spazio anche per il suo programma, puntato sulla middle e working class americana e su tutti coloro che, secondo lui, “uomo dei sindacati” che crede “nella dignità del lavoro”, sono stati lasciati fuori dalla sforbiciata alle tasse voluta da Trump, nonostante siano “la spina dorsale del Paese”.
Scontro sui sindacati
Ed è anche quello della riforma delle tasse un tema che Biden ha cavalcato nella sua personale crociata contro il Tycoon. Di quei tagli, infatti, “ne hanno beneficiano le società, i loro amministratori delegati, gli azionisti”. Dovesse accadere che batterà Trump (e anche qui parla già da candidato), di sicuro “accadrà qui, in Pennsylvania”, magari proprio a Pittsburgh, città industriale per eccellenza degli Stati Uniti. Un programma che non è sfuggito a chi è indirizzato, ottenendo quasi subito l'approvazione del sindacato dei Vigili del fuoco, circostanza che non è andata giù al presidente: “La leadership dei Dues Sucking firefighters supporterà sempre i democratici”, ha tuonato Biden centrando l'obiettivo di far infuriare il rivale.
A colpi di tweet
Trump, da parte sua, affida a una scarica di tweet tutto ciò che pensa di “Sleepy Joe”, come continua a chiamare l'ex vice di Obama, contravvenendo a un consiglio che, secondo la Cnn, era stato concesso dai suoi consiglieri: non cedere alla tentazione di ingaggiare una battaglia anti-Biden via Twitter. Così, almeno per il momento, non è stato: “Sleepy Joe Biden sta facendo il suo primo rally nel Great State of Pennsylvania, ovviamente non sa che la Pennsylvania sta vivendo uno dei migliori periodi della sua storia”. E ancora: “Il tasso di disoccupazione di Pittsburgh ha toccato il punto più basso dall'inizio degli anni '70 (forse anche meglio di così) e Sleepy Joe Biden ha appena fatto il suo primo rally lì”. In mezzo, la risposta piccata (rigorosamente via Twitter) del democratico, infastidito dalle rimostranze mosse dal presidente sul sostegno dei Dsf: “I lavoratori hanno costruito la classe media in questo paese: salario minimo, paga straordinaria, la settimana di 40 ore: esistono per tutti noi perché i sindacati hanno combattuto per quei diritti. Onora loro e il loro lavoro”.