L'Unione europea è pronta a un'uscita della Gran Bretagna senza accordo, scenario che diventa “ogni giorno più probabile”. Lo ha detto il capo negoziatore Ue per la Brexit, Michel Barnier, intervenendo all'Epc.
Pronti
“Essere preparati ad uno scenario di 'no deal' non significa che non ci saranno disagi. Non andrà tutto liscio. Ci saranno problemi. Essere pronti – ha aggiunto – significa che tutti i problemi previsti dovrebbero essere gestibili per l'Ue”. In particolare si sta lavorando sulla questione del confine irlandese, per trovare “modi operativi e dove possiamo attuare i controlli necessari per proteggere il mercato unico“.
Scenario preferito
Questo non esclude, ovviamente, che un accordo possa essere ancora trovato, ha fatto capire Barnier. “Se il Regno Unito vuole ancora lasciare l'Ue in modo ordinato – ha spiegato – l'accordo di divorzio è e resta l'unico modo. Abbiamo sempre detto che possiamo accettare un'unione doganale o una relazione sul modello Norvegia. La dichiarazione politica può essere adeguata. Se i Comuni non votano a favore nei prossimi giorni, restano solo due opzioni: un 'no deal' o un posticipo più lungo dell'uscita”.
Proroga lunga
Quest'ultimo, però, “comporterà rischi significativi per l'Unione e perciò” Londra dovrà dare ai 27 “una giustificazione forte” per ottenerla. Tra le possibili motivazioni Barnier ha indicato “un nuovo referendum, elezioni anticipate o la necessità per Westminster di studiare di nuovo nel dettaglio la Dichiarazione politica”. Barnier ha sottolineato che numerose imprese dell'Ue hanno già messo in guardia su eventuali costi di un prolungamento dello stato di incertezza, e che un posticipo di lunga durata “potrebbe mettere a rischio l'autonomia decisionale dell'Unione”. Anche nel caso di una proroga lunga della Brexit, ha chiarito, “non saranno riaperti i negoziati sull'accordo di divorzio, mai”. Barnier ha poi ribadito che “non ci saranno negoziati sulle relazioni future” fino a quando il Regno Unito resta sotto il profilo legale uno Stato membro.