Ok del Consiglio dei diritti umani dell'Onu alla risoluzione presentata dal Pakistan a nome dell'Organizzazione per la cooperazione islamica (Oic) per l'invio di alcuni investigatori internazionali nella Striscia di Gaza, che indaghino sulle violenze compiute dall'esercito israeliano ai danni dei manifestanti palestinesi.
Proteste
Una decisione che Tel Aviv ha duramente contestato. “Il Consiglio ha dimostrato ancora una volta di essere un organismo con una maggioranza automatica anti-israeliana dominata dall'assurdità e dall'ipocrisia”, ha scritto il ministero degli Esteri in una nota. “Le conclusioni della commissione sono note in anticipo e indicate nella stessa risoluzione”.
L'altra proposta
Sempre oggi il Kuwait ha presentato al Consiglio di sicurezza Onu una risoluzione per chiedere l'invio di una “missione di protezione internazionale” nella Striscia. La bozza “esorta a prendere misure per garantire la sicurezza e la protezione della popolazione civile palestinese nei territori palestinesi occupati, compresa la striscia di Gaza, con l'invio di una missione di protezione internazionale”.
L'intesa
Egitto e Hamas, intanto, avrebbero raggiunto un accordo per ridurre le tensioni nell'area. L'intesa prevede, tra l'altro, la riduzione del numero dei manifestanti lungo il confine tra la Striscia di Gaza e Israele e il divieto di sfondare la barriera di separazione. Secondo il giornale israeliano Haaretz, Hamas è intenzionata a fermare le violenze ma senza interrompere le proteste. Il presidente egiziano, Abdel Fattah al Sisi, ha da poco ordinato la riapertura del valico di Rafah per tutto il mese sacro del Ramadan.