L'Unione europea scende in campo contro le fake news, le notizie artefatte che sfruttano la loro viralità per orientare l'opinione pubblica e i processi elettorali. “Le false notizie si diffondono ad un ritmo inquietante e minacciano la reputazione dei media, il benessere delle nostre democrazie e i nostri valori democratici“, ha spiegato la Commissaria Ue al digitale Mariya Gabriel, che ha tenuto a battesimo il primo incontro del Gruppo di alto livello di esperti. “Se non prendiamo misure di carattere europeo – ha ammonito – la situazione rischia di avvelenarsi“.
Think tank
Tra i 39 esperti della task force impegnata nell'elaborazione di strategie di lotta al fenomeno anche quattro italiani: la dirigente di Mediaset Gina Nieri, il vicedirettore del Corriere della Sera Federico Fubini, l'ex direttore del Tg1 Gianni Riotta e il docente di diritto della Bocconi Oreste Pollicino. “Ci concentreremo su vari aspetti del problema – ha evidenziato Gabriel – compreso quello politico. Prenderemo in considerazione i processi elettorali, ma senza concentrarci su casi particolari“. Punto di partenza sarà arrivare alla definizione precisa di cosa sia una “fake news” in modo da delimitare il campo, e studiare il fenomeno da vari punti di vista, con gli esperti divisi in gruppi di lavoro.
Lavoro complesso
Il gruppo di lavoronasce dopo i sospetti di interferenze delle bufale online sul voto per le presidenziali negli Stati Uniti e sul referendum sulla Brexit. Ma anche dopo la polemica sul rischio di ingerenze straniere nelle elezioni italiane, dopo che l'ex vicepresidente Usa, Joe Biden, ha accusato Mosca di essersi mossa per inquinare la campagna per il referendum sulla riforma costituzionale. E' dei giorni scorsi inoltre l'allarme lanciato da un rapporto dei democratici americani al Congresso su presunte interferenze russe nelle consultazioni elettorali in Europa, compresa quella italiana. Di recente anche il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha invocato la necessità di una legge contro le fake news, posizione che rafforza il lavoro di Bruxelles, che punta a presentare una strategia a primavera. Intanto, oltre al lavoro degli esperti, è in corso una consultazione pubblica per mettere assieme opinioni e proposte per contrastare il fenomeno, mentre a marzo sarà pubblicato un sondaggio di Eurobarometro sulla percezione degli europei.