Anche la Francia si prepara a votare il riconoscimento dello Stato Palestinese: l’Assemblea nazionale sarà chiamata ad esprimere il parere sulla questione il 28 novembre, sulla base della proposta di risoluzione socialista che chiede al governo di proseguire per la strada della legittimazione come hanno già fatto Svezia e Gran Bretagna.
Sono due, in realtà, le risoluzioni sul tema: una comunista, presentata prima e su cui si discuterà in Senato l’11 dicembre, e una socialista. In una bozza della proposta socialista, come riporta il periodico francese Le Nouvel Observateur, l’Assemblea chiede al governo francese il riconoscimento dello Stato di Palestina, come “uno strumento per una soluzione definitiva del conflitto” in Medio Oriente.
Il voto dell’Assemblea o del Senato non saranno vincolanti per il governo francese: sarebbe, però, un risultato altamente simbolico, dopo i voti in Svezia e Gran Bretagna e l’operato del nuovo capo della diplomazia europea, Federica Mogherini, che continua a sostenere lo Stato palestinese. Sabato scorso, durante la sua visita nella Striscia di Gaza, l’ex ministro degli Esteri italiano, ora Alto rappresentante Ue per la politica estera, ha ribadito che “serve uno Stato palestinese, questa è la posizione di tutte l’Unione Europea, il mondo non tollererà una quarta guerra di Gaza” che deve avere “un governo palestinese”. E i “palestinesi abbiano uno Stato”.
Il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, ha detto: “E’ quasi ovvio che ci sarà un riconoscimento dello Stato palestinese da parte del nostro Paese. La domanda è: quando e come? Perché è necessario che questo riconoscimento sia utile negli sforzi per superare lo stallo e contribuire a una soluzione definitiva del conflitto e dall’impasse”.