Sempre più Paese occidentali stanno riconoscendo Juan Guaidò quale legittimo presidente ad interim del Venezuela.
Francia e Spagna
“Consideriamo che oggi il presidente dell'Assemblea Nazionale, Juan Guaidò, la cui legittimità è perfettamente riconosciuta, sia abilitato a convocare le elezioni presidenziali” ha detto all'emittente di stato France Inter il ministro degli Esteri, Jean-Yves Le Drian. “Sembra chiaro a tutti, compresi gli europei, che dobbiamo uscire da questa crisi con un'elezione completamente legittima” per il capo dello stato, dal momento che il Venezuela è un Paese con un regime presidenziale, ha sostenuto il capo della diplomazia francese. Le Drian ha spiegato che oggi avrà ci saranno consultazioni tra la Francia e gli altri Paesi europei per costituire un gruppo di contatto “per accompagnare la transizione, non per essere neutrale”. Anche per il governo spagnolo di Pedro Sanchez Guaidò è il “presidente incaricato”.
Svezia
Sulla stessa linea anche la Svezia. “In questa situazione sosteniamo e consideriamo Guaidò come il legittimo presidente ad interim”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Margot Wallstrom, alla televisione pubblica Svt.
Wallstrom ha detto che la Svezia non ha “mai” ha riconosciuto le elezioni presidenziali dello scorso anno, boicottate dall'opposizione e vinte da Maduro, in modo da prendere in considerazione Guaidò come “unico legittimo rappresentante del popolo venezuelano”.
Regno Unito
Il ministro britannico degli Esteri, Jeremy Hunt, da parte sua ha sottolineato che “Nicolas Maduro non ha indetto elezioni presidenziali entro gli otto giorni previsti, quindi il Regno Unito ei suoi alleati europei ora riconoscono Guaidò come presidente costituzionale ad interim fino a elezioni credibili puo' essere organizzato”.
Mosca non ci sta
La Russia, invece, continua a sostenere il regime di Maduro. “Accogliamo con favore il fatto che il presidente Maduro abbia ripetutamente espresso la sua disponibilità al dialogo senza ultimatum o precondizioni. Purtroppo l'opposizione guidata da Guaidò ha rifiutato il dialogo e dato un ultimatum che Nicolas Maduro deve dimettersi e trasferire il potere alle forze di opposizione“, ha detto ieri il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, agli studenti dell'università kirghisa-russa di Bishkek. “Questo non è dialogo, è l'imposizione della propria volontà sull'altra parte con il sostegno diretto di Washington e ora dell'Europa, che dimostra i valori perseguiti dai nostri colleghi occidentali nella politica internazionale “.