Sì fa sempre più drammatico il quadro umanitario ad Aleppo Est. Secondo le organizzazioni attive sul territorio oltre 250 mila persone sono intrappolate in città e si apprestano ad affrontare l’inverno con scorte di cibo e acqua in esaurimento e strutture sanitarie ormai al collasso.
Dall’inizio dell’offensiva, la popolazione ha avuto un accesso intermittente all’acqua pulita attraverso la rete pubblica, potendo contare unicamente su rifornimenti da pozzi e camion, con il rischio di bere e usare acqua sporca e contaminata. Attraversando le zone di conflitto da Aleppo ovest (controllata dal governo) a Aleppo est (sotto il controllo delle forze di opposizione), Oxfam è riuscita ieri a installare un secondo generatore nella principale stazione idrica della città, Suleiman al-Halabi, garantendo così acqua pulita a tutta Aleppo.
“I due generatori che abbiamo fornito alla stazione di Suleiman al-Halabi servono a garantire sufficiente acqua pulita ai due milioni di abitanti di Aleppo. Ma i rifornimenti di cibo e forniture mediche restano bloccati – ha detto Riccardo Sansone, coordinatore umanitario di Oxfam Italia – Fornire acqua pulita alla popolazione è essenziale, ma se non riusciamo a risolvere l’emergenza data dalla carenza di cibo, può diventare paradossalmente quasi secondario anche proteggere i civili dagli attacchi aerei indiscriminati che si stanno susseguendo”.
Dal lancio dell’attacco militare russo-siriana, a fine luglio, nessun convoglio di aiuti ha potuto raggiungere Aleppo est. L’Onu, lo scorso 10 novembre, ha annunciato l’esaurimento imminente delle scorte di cibo. “Dal primo ottobre, abbiamo distribuito razioni di cibo a 22.180 famiglie ad Aleppo est, che però dureranno solo sino alla fine del mese”, ha detto Abd Alwahab Jessry, senior advocacy officer della Big Heart Foundation.
Con le strutture sanitarie nel mirino delle incursioni aeree e dei bombardamenti in corso, la situazione sanitaria ad Aleppo est è sull’orlo del collasso e secondo la Syrian American Medical Society (Sams) ci sono soltanto 29 medici nell’area e molti bambini di Aleppo est non vengono vaccinati.
“La situazione è disperata. Le scorte mediche non dureranno che poche settimane adesso che i bombardamenti sono ricominciati e la città è sotto assedio – ha affermato Ahmad Tarakji, presidente della Sams – Il personale sanitario rimasto ad Aleppo è esausto. La città è rimasta senza combustibile o altre fonti di energia. Senza carburante, i generatori elettrici e le ambulanze non possono funzionare. In questo quadro, ci stiamo preparando perciò al peggio. Migliaia di civili sono senza , e con le scorte di cibo in esaurimento ci aspettiamo di vivere casi di vera e propria malnutrizione nel cuore dell’inverno. Dobbiamo agire prima che sia troppo tardi”.