Mancava da 15 anni un Premio Strega al femminile. L'ultima ad aggiudicarselo, nell'ormai lontanissimo 2003, era stata Melania Mazzucco col suo Vita. Ci sono voluti ben tre lustri perché Helena Janeczek, autrice di La ragazza con la Leica, edito da Guanda, interrompesse il dominio maschile nel più importante premio letterario italiano. La vicenda intensa, breve e tragica della fotografa Gerda Taro, reporter di guerra e spirito rivoluzionario, sapientemente raccontato nel suo romanzo, ha consentito a Janeczek di ottenere 196 voti e di sfatare il tabù delle donne con un romanzo su una donna, coraggiosa e calata appieno nella sua epoca, quasi mitizzata a seguito della sua morte violenta sotto i cingoli di un carro armato nel 1937.
Gerda e Helena
“Sono contenta – ha detto Helena in riferimento alla vittoria al femminile – spero che dopo di me ce ne siano molte altre… Ho scelto di raccontare la vita di Gerda perché è il simbolo di una donna libera e indipendente, che ha creduto nelle sue convinzioni”. Un modo anche per far conoscere la storia avventurosa e drammatica della fotografa, fidanzata con il più noto Robert Capa ma comunque autrice di scatti storici, frutto delle sue missioni nei teatri dei principali conflitti bellici dell'epoca. L'autrice dell'opera a lei dedicata è anch'essa, come Gerda, di origini tedesche ma da anni vive e lavora in Italia, per la precisione a Gallarate. E in Italia è ambientato uno dei suoi romanzi più famosi, Le rondini di Montecassino, riflettore sulle persone di nazionalità straniera che parteciparaono alla battaglia che, nel 1944, sconvolse la cittadina laziale e la sua Abbazia.
Il podio
La premiazione è andata in scena al Ninfeo di Villa Giulia, a Roma. Al secondo posto, dietro a Janeczek, si è piazzato Marco Bolzano con il suo Io resto qui (Einaudi), al quale sono andati 144 voti. Se ne è aggiudicati 101, assieme al terzo posto, Sandra Petrignani con un altro romanzo dedicato a una grande donna, a sua volta vincitrice del Premio Strega nel 1963 con Lessico familiare: La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg (Neri Pozza).