L’arte italiana inonda il cuore d’Europa. Oltre sessanta opere dal Duecento al Quattrocento, la maggior parte delle quali non era mai uscita da Siena, sono in mostra da mercoledì 9 settembre al Bozar, il più importante centro espositivo di Bruxelles, che ospita in concomitanza un’altra esposizione su una decina di artisti italiani contemporanei che risiedono in diversi paesi europei.
Le due mostre “Paintings from Siena, Ars Narrandi in Europe’s Gothic Age” e “The Yellow Side of Sociality, Italian Artists in Europe”, sono esposte nell’ambito del semestre di presidenza italiana dell’Ue. Portare questi capolavori, preziosi e fragili, dalla Pinacoteca Nazionale di Siena e dal Museo delle Belle Arti di Rouen fino alla capitale del Belgio era “qualcosa di impossibile solo dieci anni fa”, ha ricordato in conferenza stampa Mario Scalini, curatore insieme a Anna Maria Guiducci, della mostra sulla pittura senese. L’impossibile però è diventato realtà grazie ad una serie di “tecnologie innovative”, dalle “doppie case isolate” per il trasporto al “sistema di climatizzazione” per custodire le straordinarie opere, dalla Madonna di San Bernardino alla Crocifissione di Pietro Lorenzetti, e la Madonna col Bambino di Simone Martini.
Il visitatore può fare un salto di molti secoli e ammirare il lavoro di una dozzina di artisti italiani contemporanei che vivono sparsi per l’Europa, da Luca Vitone a Chiara Fumai, Christian Frosi, Davide Bertocchi e Rosa Barba, una mostra che ha il colore giallo da filo conduttore, inteso come enigma ma anche come simbolo del “lato soleggiato della strada”.