Dopo la dibattuta polemica, si potranno ancora ammirare, in visite limitate i giacimenti archeologici delle grotte di Altamira, in Cantabria, con le sue pitture rupestri preistoriche fra le più importanti del mondo e patrimonio dell’Umanità. Lo ha deciso il Patronato del museo nazionale e centro di ricerche di Altamira, al termine di una riunione presieduta dal segretario di Stato alla cultura, Josè Maria Lasalle, e dal presidente della Cantabria, Ignacio Diego.
La decisione è stata presa all’unanimità, su proposta della Commissione del programma di conservazione delle Grotte, sulla base di studi scientifici dai quali si evince che “la presenza umana non è significativa” per la conservazione del giacimento, indicano le fonti ministeriali in un comunicato. La decisione è stata adottata nonostante l’allarme lanciato nei giorni scorsi dagli esperti del Dipartimento di Preistoria dell’Università Complutense di Madrid che, in una lettera all’Unesco, sottoscritta da oltre 70 professori e ricercatori del Consiglio superiore di Ricerche scientifiche, criticavano la gestione delle grotte, assicurando che il nuovo programma del ministero di Cultura, “con la loro apertura ai visitatori, pone importanti questioni di conservazione e rischio una fragile eredità”, di enorme importanza, per la comprensione della società paleolitica.
Lo studio della Commissione del programma di conservazione delle grotte ha invece concluso che il fattore principale di rischio per l’integrità delle pitture di Altamira è “la perdita di pigmento per lavaggio”, a causa dell’infiltrazione di acqua e della possibile condensa che in maniera naturale si sviluppa nelle grotte. Per cui saranno intensificati i “controlli continui” e le ricerche su questo aspetto, mentre il regime di visite, in gruppi di 5 persone prescelte per sorteggio, che restano nella cavità accompagnate da 2 guide, viene prorogato a tempo indefinito.