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Cerveteri: un piano di ristrutturazione per rilanciare la necropoli etrusca

Nel 2004 la necropoli etrusca di Cerveteri è entrata far parte del Patrimoni dell’Umanità per l’Unesco e ora Alessio Pascucci, il giovane sindaco della cittadina, vuole rilanciarla ancora di più nel settore del turismo. Nuovi servizi, un visit center, percorsi illuminati e una pista ciclabile e in più il grande sito archeologico che raccoglie oltre 400 tombe solo nei 10 ettari delle parte recintata. Un altro importante reperto potrebbe aggiungersi al già vasto patrimoni, si tratta del Cratere di Eufronio, tornato in Italia nel 2006 dal Metropolitan Museum di New York.

Ora si trova esposto al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e ci rimarrà per tutto il periodo dell’Expo. “È un anno che brighiamo per far tornare a casa i nostri reperti – ha detto Pascucci – Cerveteri vuole diventare il punto di riferimento della cultura etrusca in Italia”. Un primo reperto è già rientrato, si tratta della Kylix di Eufronio, che una volta esposta, ha fatto triplicare il numero dei visitatori paganti. I lavori nella necropoli etrusca della Banditaccia sono già iniziati e sono stati finanziati con i fondi europei e della Regione Lazio. In totale 2,3 milioni di euro che sono già stati utilizzati per rifare la via d’accesso e sistemare i sentieri che conducono alle tombe esterne alla necropoli, inoltre è stato predisposto un nuovo sistema di illuminazione che consentirà di poter allestire spettacoli estivi.

Il nuovo visit center è pronto per l’inaugurazione, inoltre all’interno della necropoli sono state installate delle ricostruzioni tridimensionali delle tombe con proiezioni in sei lingue diverse. Ma il vero punto di forza del museo sono quattro teche touch screen: una volta che si è toccato il vetro partirà un ologramma che racconterà la storia del reperto. “È il primo esperimento nel mondo di questa tecnologia”, ha spiegato il sindaco di Cerveteri. Si punta al turismo mondiale, ma il primo pensiero sono “gli italiani, che la domenica possono venire a fare una gita, mangiare da noi e se vogliono tornare a casa in serata. – spiega Pascucci – Siamo orgogliosi della nostra storia e vogliamo farla conoscere”.

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