Trasfertio temporaneamente dalla Galleria Nazionale delle Marche nei laboratori dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro lo stendardo processionale dipinto da Tiziano Vecello.
Lo stendardo
Realizzata a Venezia a cavallo tra il 1542 e il 1544, la singolare opera venne concepita come un “opistografo”, ovvero un unico oggetto con raffigurazioni su entrambe le facce. Fu commissionato dalla famiglia Della Rovere per essere poi inviato alla Confraternita del Corpus Domini di Urbino. Nel 1545 fu separato nelle due tele che lo compongono, una Resurrezione e una Ultima Cena, che vennero incorniciate e poste ai lati dell’altare maggiore della chiesa della confraternita. L’opera entrò nella Galleria di Urbino nel 1861 a seguito delle demanializzazioni che comportarono la soppressione della Confraternita. Le altre opere di Tiziano destinate a Urbino hanno invece preso strade diverse, quali la celeberrima Venere, approdata per vicende dinastiche a Firenze e ora nella Galleria degli Uffizi.
Il restauro
Come riporta l'Adnkronos, le due tele dello stendardo sono state accolte nel Laboratorio Dipinti su tela (uno dei quattordici laboratori di restauroche compongono l'Istituto) per essere sottoposte a un nuovo intervento di restauro, grazie al contributo dell’Associazione 'L’Italia Fenice', con l’obiettivo, al momento, di restituire alla superficie pittorica i colori originale, al momento offuscati dall’alterazione della vernice. Ma, com'è di prassi, il restauro sarà correlato da indagini scientifiche finalizzate allo studio delle tecniche di esecuzione e dello stato di conservazione. L’Istituto, infatti, nell’arco della sua pluridecennale attività, ha già riportato in auge diverse opere del maestro veneto, come il San Domenico della Galleria Borghese (restaurata nel 1996), la Religione (restaurata nel 2002), e la Salomè (restaurata nel 2010/11) entrambe della Galleria Doria Pamphjli. A breve sarà possibile visitare il Laboratorio di restauro tele dell’Iscr e seguire l’intervento di restauro sullo stendardo di Tiziano. Date, orari e modalità di prenotazione delle viste guidate saranno comunicate nel sito www.iscr.beniculturali.it.