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Fiducia, la Camera dice sì a Conte

Uronostici tutti rispettati alla Camera dei Deputati, dove il premier Conte incassa la fiducia per il secondo governo a sua guida: 343 sì, 263 no e 3 astenuti. Come previsto, voto favorevole di Partito democratico, Movimento 5 stelle e LeU, così come la contrarietà dei principali schieramenti di centrodestra, Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. Sì va avanti, dunque, con l'assenso al neocostituito governo giallorosso, nonostante l'intensa giornata vissuta a Montecitorio, durante il discorso programmatico di Conte e, soprattutto, durante la sua replica successiva al dibattito.

La contestazione

Una discussione lunga e accorata, interventi continui e toni alti (a volte parecchio), con il presidente della Camera, Roberto Fico, che prova a tenere insieme il manto dell'ordine all'interno dell'Aula di Montecitorio. Perché è al momento della replica del premier Giuseppe Conte, al termine di un pomeriggio intero di dibattito, che la Camera vive i momenti più tesi, a solo qualche giro d'orologio dal voto di fiducia. Il centrodestra rumoreggia, lo interrompe più volte il premier, tra grida di “cadrega” (sedia o poltrona in veneto, che ricorda molto un noto sketch cinematografico) e animi caldi, più volte richiamati dal presidente Fico. Conte precisa subito: “Ho ascoltato in silenzio, con attenzione, prendendo appunti sulle parole più usate: tradimento, oltraggio a italiani, addirittura sequestro del voto. Mi chiedo se la nostra Costituzione esiste ancora o è stata stracciata”. E prosegue: “Che una forza politica, e un leader politico, possa decidere ogni anno di poter portare il Paese a elezioni è irresponsabile”.

La replica

Forse la fiducia era scontata (come i voti a favore, ovviamente, sia di M5s che del Pd e anche di LeU) ma i toni della contesa restano accesi. Tra le grida di “dignità” e “elezioni”, Conte si trova a dover alzare una barriera per il Movimento 5 stelle, accusato già nei giorni scorsi dagli ex alleati (e dal resto del Cdx) di aver contribuito a riportare le sinistre al governo: “Addirittura nel ribaltamento delle posizioni si accusa il M5s che ha subito una scelta di tradimento: è assurdo. Il Movimento Cinque Stelle, che io apprezzo e lavoro con loro, ha ritenuto di fare della coerenza con il loro programma il centro della loro attività politica”. E il presidente Conte, nel sottolineare che l'interesse del governo sarà “sempre gli italiani e il bene del Paese”, “scongiurando una procedura di infrazione e ricercando un ruolo forte nel contesto europeo”, si trova a commentare anche le intemperanze delle oppisizioni, a cominciare dalle continue interruzioni in Aula: “Molti interventi di Lega e anche di Fi celano delle forti reazioni emotive, veementi proclami”. Questo prima di rivolgersi direttamente agli ex componenti della maggioranza dell'allora governo gialloverde: “Non ho mai detto e non dirò mai che voi avete tradito: mi rivolgo alla Lega. Dico che mentre il M5s è stato coerente al proprio programma voi dimostrate di essere coerenti alle vostre convenienze elettorali. Avete sbagliato giuramento perché i ministri che hanno giurato letteralmente hanno giurato di tutelare l’interesse esclusivo della nazione non del proprio partito”. Sul tema sicurezza, inoltre, sottolinea: “Falso che non gli daremo importanza”

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