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Bonomi a Cgil: “Serve un patto per l’Italia”. La risposta di Landini

Bonomi alla Cgil: "Confrontiamoci, troviamo insieme soluzioni. Ma non proclamiamo scioperi perché gli animi sono già esasperati"

“C’è la necessità di mettersi attorno a un tavolo per un Patto per l’Italia. Al di là delle differenze, in un confronto anche duro, troviamo le soluzioni per il Paese”. Così il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, al segretario della Cgil, Maurizio Landini, nel secondo giorno di “Futura”, l’evento organizzato dal sindacato al quale hanno partecipato oggi anche il il portavoce di Asvis, Giovannini e l’ad di Alitalia Ita, Lazzerini.

“Oggi – ha esordito Bonomi – credo che ci sia sicuramente la necessità di mettersi intorno al tavolo al di là delle differenze: confrontiamoci e troviamo le soluzioni per il Paese. E’ il momento delle responsabilità. Noi come Confindustria e la Cgil che è la parte più importante del fronte sindacale, abbiamo una grande responsabilità. Attraverso la nostra capacità di dialogo, confronto e mediazione credo che passeranno le sorti del nostro Paese”, ha detto Bonomi.

Il leader di Confindustria ha rimarcato anche che il premier Giuseppe Conte aveva promesso agli industriali che con la manovra sarebbe stata creata una cabina di regia per gestire risorse e investimenti del Recovery Fund. “La bozza della manovra l’abbiamo avuto ieri e non abbiamo trovato traccia della cabina di regia”, ha detto.

No agli scioperi

“Ad aprile, maggio, già paventavo una autunno molto difficile. I dati li vedevamo. Purtroppo siamo rimasti inascoltati”, ha detto Bonomi. “Confrontiamoci, troviamo insieme soluzioni. Ma non proclamiamo scioperi e non portiamo la gente in piazza perché gli animi sono già esasperati”, ribadisce il leader degli industriali.

La risposta di Landini

Maurizio Landini ha risposto: “Siamo convinti che questo cambiamento o si fa insieme o non si fa. Ma io più che patti vedo contratti, il rinnovo dei contratti“. “E’ il lavoro delle persone che sconfiggerà il virus, il rinnovo dei contratti – ha aggiunto -. Abbiamo un’occasione irripetibile: c’è la possibilità di far ripartire gli investimenti pubblici”.

“Tra quest’anno e il prossimo anno tra pubblico e privato ci saranno 12 milioni di lavoratori alle prese con il rinnovo del contratto. Siamo di fronte a passaggi che non dobbiamo allungare”, ha rimarcato il leader Cgil.

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