Tra coloro che mangiano cibo di strada ad essere nettamente preferito è il cibo della tradizione locale che va dalla piadina agli arrosticini fino agli arancini, mentre una minoranza sceglie quello internazionale come gli hot dog e i cibi etnici come kebab, falafel. 2.915 tra sedi di impresa, sedi secondarie e unità locali attive. Il comparto del cibo da strada è cresciuto del 48% fra il 2014 e il 2019 secondo i dati della Camera di commercio di Roma. Sette italiani su dieci scelgono per la sua praticità il cibo da strada, documenta l’indagine Coldiretti/Ixé. Un patrimonio che va adeguatamente tutelato, avverte Coldiretti, rispettando, soprattutto nei centri storici, l’identità alimentare locale.
Codice etico ambientale
La crescita del cibo di strada deve essere accompagnata, riferisce la Coldiretti, dalla difesa del radicamento territoriale per evitare un impoverimento della varietà dell’offerta, ma anche uno scadimento qualitativo e una omologazione verso il basso che distrugge le distintività. A sostenere il percorso di qualificazione dell’offerta alimentare in questo settore ci sono gli oltre mille mercati degli agricoltori che si sono diffusi in molte grandi e piccole città grazie alla Fondazione Campagna Amica che ha realizzato la più vasta rete di vendita diretta a livello mondiale. In questi mercati si trovano prodotti locali del territorio, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo. Un fenomeno che ha avuto una vera esplosione con la comparsa di mezzi mobili tecnologicamente avanzati cosiddetti “food truck” per la preparazione e l’offerta delle diverse tipologie di prodotti, ma anche la nascita di catene specializzate.
Specialità locali
Il fenomeno del cibo di strada ha radici molto antiche che risalgono al tempo dei Romani dove gran parte della popolazione era spesso solita gustare i pasti in piedi e velocemente in locali aperti in prossimità della strada. Per questo l’Italia con le sue numerosissime golosità gastronomiche può vantare una tradizione millenaria come dimostrano le diverse specialità locali apprezzate dagli amanti dello street food come gli arancini siciliani, la piadina romagnola, le olive ascolane, i filetti di baccalà romani, gli arrosticini abruzzesi, la polenta fritta veneta, le focacce liguri, il pesce fritto nelle diverse località marittime e gli immancabili panini ripieni con le tipiche farciture locali che vanno dai salumi ai formaggi senza dimenticare la intramontabile porchetta laziale. Con gli stili di vita salutistici spazio anche all’innovazione nella tradizione con nuove pozioni naturali con la crescente offerta di prodotti salutistici come la frutta presentata in tutte le diverse forme, dai centrifugati ai frullati, dagli smoothies ai pezzettoni. Una offerta che piace molto anche ai turisti italiani e stranieri alla ricerca delle specialità locali. Non è un caso che più di sei stranieri su dieci durante le vacanze in Italia fanno shopping di cibo che viene acquistato nel 39% dei casi proprio nei mercati di strada e dagli ambulanti che rappresentano la forma di vendita più genuina per i turisti.