E' spesso considerata da molti come una delle droghe più “sicure”. Eppure il mito dell'innocuità della cannabis è stato sfatato da uno studio scientifico in cui si dimostra che può avere preoccupanti effetti collaterali sulla fertilità maschile.
Lo studio
Il nuovo studio – condotto da ricercatori della Duke University – una delle università più famose e più prestigiose degli Stati Uniti, situata a Durham, nella Carolina del Nord – avrebbe scoperto che gli uomini che fumano cannabis hanno un numero di spermatozoi inferiore. Nello studio, i ricercatori hanno analizzato lo sperma di uomini che avevano fumato cannabis almeno settimanalmente per i sei mesi precedenti. Il loro sperma è stato confrontato con quelli che non avevano usato marijuana negli ultimi sei mesi e non più di 10 volte nella loro vita. L'analisi ha rivelato che maggiore è la concentrazione di THC nell'urina maschile, minore è il numero di spermatozoi e più evidenti sono state le modifiche genetiche al loro sperma.
Modifiche genetiche
Il THC sembra avere un impatto su diversi geni, compresi quelli che sono coinvolti nell'aiutare gli organi del corpo a raggiungere la loro piena dimensione e quelli che regolano la crescita durante lo sviluppo. La dottoressa Susan Murphy, che ha diretto lo studio, ripresa da Sportello dei Diritti ha dichiarato: “In termini di cosa significhi per il bambino in via di sviluppo, semplicemente non lo sappiamo”. La dottoressa Murphy ha aggiunto: “In assenza di uno studio più ampio e definitivo, il miglior consiglio sarebbe quello di presumere che questi cambiamenti ci saranno. Non sappiamo se saranno permanenti. Direi come precauzione, smettere di usare la cannabis per almeno sei mesi prima di provare a concepire”.