E’ di nuovo in fumo la California, per l’esattezza l’area della Cherry Valley, a est di Los Angeles. Almeno 7.800 persone sono state evacuate a causa di un incendio di proporzioni colossali che, come riferito dai Vigili del fuoco della Contea di Riverside alla Cnn, sta divorando l’area ettaro dopo ettaro ormai da venerdì. I pompieri hanno fatto sapere che, al momento, le fiamme sono ancora fuori controllo e sono stati allestiti centri di evacuazione in zone non raggiunte dall’immenso rogo. Una situazione che torna a presentarsi per la California, che già lo scorso anno aveva dovuto far fronte all’avanzamento delle fiamme, dovuto in buona parte alle temperature eccezionalmente alte.
Evacuazioni in California
All’incendio è stato dato persino un nome. Apple Fire, che ha già fatto sparire 12 mila acri di terreno e, nell’arco di una sola notte, è addirittura raddoppiato per dimensioni. Duemilacinquecento case sono state evacuate, centinaia di persone sono state costrette a trasferirsi dai quartieri a nord di Beaumont sotto obbligo delle autorità. Tutti i centri applicheranno dei controlli anti-coronavirus, come ad esempio misurazione della temperatura all’entrata, oltre a essere dotati di mascherine e altri strumenti di prevenzione.
Allarme caldo
La vastità del rogo ha reso difficile anche esaminare i danni provocati. Secondo il capitano del CalFire Fernando Herrera, il terreno era letteralmente ardente, tanto da rendere impossibile persino camminare. Nel frattempo, il National Weather Service ha diramato la massima allerta per l’ondata di caldo eccessivo in tutto lo Stato. Addirittura, secondo quanto riferito, i termometri sarebbero saliti a 41 gradi nella zona di Palm Springs. Una condizione esasperata dall’avanzare dell’incendio, che ha incontrato nel suo incedere un’alta pressione eccezionale anche per questa zona.