In questi ultimi lustri, la società europea sembra immobile; come paralizzata. Ad esempio: non si progettano grandi opere come nel passato; il welfare è in continuazione strattonato tra vecchio e nuovo, e non riesce a darsi una forma adatta ai tempi odierni; i costumi delle nostre tradizioni ripudiate, senza che i nuovi abbiano una precisa identità. Il pessimismo impera, e con esso un rancore crescente. A ben vedere questa condizione si è progressivamente ingigantita, da quando gli europei hanno dato tutto per scontato: ogni cosa ordinaria. Se è così, come uscirne? Secondo me la soluzione è semplice: vivere gli eventi personali e collettivi come occasioni straordinarie, con gli occhi e i cuori rivolti al futuro. Quando manca la speranza, vince la disperazione: quando non c’è speranza perdiamo il rapporto con il Signore.
Ricongiungerci alla speranza
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