Nel dibattito politico di sei mesi fa, quando alcuni mettevano in guardia sul fatto che salendo lo spread, tra le altre negatività economiche, il conto lo avrebbero pagato famiglie ed imprese, altri al contrario, facevano spallucce. Non capivano, o facevano finta di non capire, che i mutui – per chi doveva comprare casa o per chi acquistava impianti e macchinari per le imprese – sarebbero costati di più. Infatti un anno fa il tasso era a 1,85% ed ora è salito a 2,31. Quanto dovrà costarci consentire a chi governa, di distribuire soldi aldilà dei vincoli di bilancio e del buon senso?
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