Molto significativo sul piano nazionale il risultato politico delle elezioni abruzzesi. Si dirà che è voto amministrativo, ma non è così, avendolo le trasformate in un test indicativo per le elezioni europee di maggio. Comunque qualcuno ha esultato per la vittoria, qualcuno ha fatto buon viso a cattivo gioco, qualcuno biblicamente è stato indotto da pianto e stridore di denti. Ma il punto più significativo che si riconferma in queste elezioni riguarda due aspetti: chi appena dieci mesi fa aveva ottenuto un successo strepitoso, prestissimo ha conseguito un risultato altrettanto negativo e clamoroso; l’altro aspetto segnala la presenza stabile del partito più numeroso di tutti: quello del non voto. Insegnamento di questa storia? A che serve la rumorosa girandola che si scatena in politica, se il risultato è una democrazia sempre instabile a ragione di formazioni politiche che vanno e vengono, con successi e sconfitte al fulmicotone. Non dura minga.
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