Ho letto un'intervista di un giornalista che ha condotto già qualche talk show, e mi ha confermato quello di cui ero già convinto da molto tempo; solo che mai ho notato un appiattimento così vistoso alla forza politica che chiaramente gli ha offerto la opportunità di tornare a condurre una nuova trasmissione per “aiutare i telespettatori a farsi una opinione sui problemi sociali, economici, sui temi del costume”. Ha dichiarato che erano quarant’anni che non si raggiungevano risultati occupazionali come quelli appena ottenuti, che lo spread è basso, che la tav si sblocca e otterremo molti posti di lavoro, che andare al voto è un modo per avere i mercati a favore, giacché preferiscono la chiarezza anziché la confusione. Nel leggere questa intervista si comprende con immediatezza del perché paghiamo il canone per la tv pubblica, e perché la liberalizzazione è un grande traguardo per la libera informazione, e per il diritto del cittadino ad una corretta ed equilibrata informazione. Se a decidere della informazione è la politica, che invece ha bisogno di una informazione non addomesticata per controbilanciare il suo potere tendente allo strapotere, le cose non vanno secondo i principi dei Paesi liberi ed evoluti. Credo che chi parla e riparla di cambiamento, se è sincero, dovrebbe cominciare a dare un vero segno ad uno dei cardini più importanti della libera informazione: liberalizzandola.
Ricevi sempre le ultime notizie
Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.
Stay Connected
Seguici sui nostri social !
Scrivi a In Terris
Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo: