La cultura, in ogni sua declinazione, rappresenta un momento fondamentale di partecipazione e miglioramento della societร intera, ma anche e soprattutto delle persone con disabilitร e fragilitร .
Lโesperienza di Napoli
La cooperativa sociale โIl Tulipanoโ nasce in provincia di Napoli nel 2007 per realizzare servizi e attivitร per persone con autismo e le loro famiglie, in particolare attivitร di inserimento lavorativo per giovani e adulti. Inoltre, con il progetto denominato โTulipano Art Friendlyโ, questa realtร si รจ posta come obiettivo lโimplementazione di un modello di accessibilitร , accoglienza e inclusione scientificamente validato, che possa permettere la fruizione dellโarte da parte delle persone con disabilitร . Interris.it, in merito a questa esperienza di inclusione, ha intervistato il coordinatore Giovanni Minucci, pedagogista specializzato in autismo, operante nei processi di transizione alla maggiore etร dei giovani adulti.
Lโintervista
Come nasce e che obiettivi ha il progetto โTulipano Art Friendlyโ?
โIl progetto โTulipano Art Friendlyโ nasce nel 2018 presso il parco archeologico di Paestum insieme a un gruppo di famiglie. In particolare, con lโallora direttore del sito, abbiamo compreso lโimportanza della cultura e dellโarte per il benessere delle famiglie e dei ragazzi. Da quel momento รจ nato il progetto che ora รจ un servizio attivo in diversi musei della Regione Campaniaโ.
Che valore assume per voi lโinclusione delle persone con disabilitร e autismo attraverso la cultura?
โI musei e i luoghi della cultura sono strumenti ed occasioni uniche di apprendimento, socializzazione e di partecipazione per e con le persone con disabilitร . Il modello โTulipano Art Friendlyโ che, รจ bene ricordare, ha anche una valenza scientifica perchรฉ vi partecipano lโUniversitร Federico II e lโUniversitร Parthenope di Napoli in qualitร di partner di ricerca, oggi รจ diventato un occasione per favorire lโaccessibilitร dei contenuti alle persone con autismo o disabilitร cognitiva ma, dallโaltra parte, anche lโinclusione lavorativa, che si ha attraverso la partecipazione nella parte attiva della cooperativa in riguardo allโinserimento di persone adulte nellโambito della realizzazione dei kit e dei percorsi che offriamo alle scuole, alle famiglie e alle associazioni. Quindi, facciamo inclusione per loro e con loro.โ
Quali sono i vostri auspici per il futuro in merito allo sviluppo del progetto? Quali traguardi di inclusione intendete raggiungere?
โIl nostro auspicio รจ che, questa buona prassi, possa continuare a diffondersi nella ricca rete dei musei campani e diventi lโopportunitร di un processo culturale in grado di essere inclusivo per tutti, in base alle rispettive abilitร e differenze, coinvolgendo a cascata anche tutta la rete territoriale, affinchรฉ lโintera filiera sia formata allโaccoglienza di tutti. Lโaltro nostro forte desiderio รจ quello di poter creare dei percorsi di tirocinio, formazione e inserimento di ragazzi adulti nellโambito della filiera dei servizi culturali. Non mi riferisco solamente alle persone ad โalto funzionamentoโ, ossia a coloro che hanno determinate abilitร o specifiche competenze nel campo dellโarte, della cultura o dellโarcheologia, ma anche agli altri perchรฉ, anche per loro, รจ possibile immaginare unโopportunitร di partecipazione. Ad esempio, la produzione di borse e shopper che facciamo per alcuni musei vengono poi vendute al loro interno e si ha quindi lโopportunitร di creare possibilitร reali. Inclusione, per noi, significa dare la possibilitร di coinvolgere sempre di piรน le famiglie e le associazioni del territorio, per far sรฌ che possano essere strumenti di cittadinanza attiva insieme ai musei, diventando cosรฌ attori e protagonistiโ.