Sono circa 240mila i civili sfollati nel nord-ovest della Siria a seguito dell'offensiva militare governativa e russa nella zona di Idlib sotto controllo di milizie anti-regime vicine alla Turchia. Lo riferisce l'Onu, precisando che nelle prime due settimane di maggio si sono registrati anche 205 civili uccisi nelle violenze in corso. Nell'area sono ammassati circa tre milioni di civili. Le autorità siriane e russe intendono aprire dei corridoi umanitari per consentire ai civili del nord-ovest del Paese di mettersi in salvo dall'offensiva militare in corso nella regione di Idlib contro le milizie jihadiste. Finora, migliaia di famiglie sono fuggite verso villaggi e città a ridosso del confine con la Turchia, ma hanno dovuto cercare rifugio nei campi e lungo le strade perché i campi profughi sono ormai sovraffollati. “Almeno 38 bambini sono stati uccisi e 46 sono stati feriti nei bombardamenti iniziati il 1° aprile nel nord ovest della Siria” aveva denunciato venerdì scorsi Hurra Network, partner locale di Save the Children. Da quanto si era appreso, 9 bambini sono morti mentre erano a scuola, 11 nella loro abitazione, 7 mentre erano al mercato, 2 in un campo sfollati e 1 in un ospedale. La violenta escalation iniziata a fine aprile – sottolineava la settimana scorsa Save the Children – ha costretto alla fuga 80.000 bimbi con le loro famiglie.
“Il regime siriano non ha usato armi chimiche”
L'app per i bimbi siriani che scappano dalla guerra