Durante il convegno dal titolo “Fare rete con la novità del Vangelo”, promosso dalla Rete anti-tratta in collaborazione con Caritas italiana con l’obiettivo di offrire percorsi di formazione alle religiose impegnate nell’ambito dell’accoglienza di donne e minori, potenziali vittime della tratta, Tiziana Bianchini, responsabile dell’Area immigrazione e tratta degli esseri umani (Cooperativa Lotta contro l’emarginazione), ha reso noto la mappatura nazionale della prostituzione in strada, intervento promosso dal numero verde antitratta, attraverso operatori, quasi sempre professionisti, che quotidianamente svolgono le azioni di contatto e di prossimità con vittime di prostituzione. I dati sono stati pubblicati ieri. Il convegno si svolge anche oggi nella sede dell’Usmi di Roma.
La mappatura
Complessivamente 46 enti, appartenenti al privato sociale e del pubblico, hanno mappato i territori di 50 province (su 93) e di 11 città metropolitane (su 14). Complessivamente sono giunti dati da 93 aree territoriali diverse, coinvolgendo 19 regioni su 21. Sono state osservate in orario notturno 2.976 persone, lo 0,8% (24) appaiono minori. Il 79,4% (2362) delle presenze in strada è costituito da donne. Il 19,6% (584) delle presenze sono transessuali; gli uomini sono l’1% (30). In diurno sono state osservate 1210 presenze. L’90,8 % (1099) delle presenze è composto da donne. Le transessuali rappresentano l’8,5% (103). Irrilevante la presenza maschile. Questo scenario pone delle sfide, secondo Bianchini: “Come riorganizzare il lavoro con le donne provenienti dall’Est Europa sia in strada che nell’indoor? Cosa succederà con le donne nigeriane richiedenti protezione internazionale che vengono rimandate in Italia in ottemperanza al regolamento di Dublino e con i dinieghi definitivi? Come porre una maggiore attenzione ai nuovi flussi e come cercare nuovi modelli e strumenti di comunicazione a partire dall’uso dei social?”.
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