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Quei rifiuti pericolosi che inquinano la Campania

Lo smaltimento illecito di rifiuti cominciò all’inizio degli anni ’80, quando alcuni grandi industrie, con l’appoggio della camorra, cominciarono a sversare rifiuti speciali ed estremamente pericolosi in un’area territoriale ubicata a nord di Napoli e sud di Caserta ove risiedono oltre 3 milioni di abitanti.

Il quarantennale smaltimento illecito di rifiuti ha causato in quest’area territoriale un inquinamento ambientale senza precedenti che ha portato con sé un nefasto aumento della mortalità per patologie legate all’esposizione di agenti nocivi. A titolo esemplificativo si pensi che in questa zona il tasso di mortalità per alcune patologie, quali ad esempio i tumori, che negli ultimi vent’anni anni ha avuto un aumento medio del tasso di mortalità di oltre il 40% nella Terra dei Fuochi rispetto al resto d’Italia.

La situazione attuale

Purtroppo, allo stato attuale, nonostante la pandemia da Covid-19 in atto, tornano a crescere i roghi di rifiuti rispetto allo scorso anno, tanto che – in questi primi mesi del 2021 – ne sono stati censiti 270.

Oltre a questa brutta notizia è utile sottolineare che nelle scorse settimane si è verificato un evento lieto: la discarica di San Giuseppiello ubicata nel territorio comunale di Giugliano è stata definitivamente confiscata e, grazie all’impegno proficuo di tutte le istituzioni preposte, verrà risanata e successivamente verrà assegnata all’università Federico II di Napoli. Questa, mediante il Dipartimento di Agraria, contribuirà a diffondere le buone pratiche di bonifica.

In ultima istanza, alla luce di quanto precedentemente esemplificato, è fondamentale che tutte le istituzioni preposte si impegnino per combattere ed estirpare senza esclusione di colpi la criminalità organizzata che specula sul business criminale dello smaltimento dei rifiuti. Contestualmente a ciò è imperativo che si attui una bonifica immediata ed il più possibile rapida dei terreni inquinati affinché si possa salvaguardare la salute delle persone e l’integrità dell’ambiente ricordando sempre il fulgido pensiero di Don Peppe Diana che disse: “Non c’è bisogno di essere eroi, basterebbe ritrovare il coraggio di aver paura, il coraggio di fare delle scelte, di denunciare”.

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