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Ecco cosa sosterrà il Recovery Fund

Sono passati ormai quasi 10 giorni da quel 21 luglio, quando i leader dei Paesi dell’Unione Europea, a seguito di un lunghissimo negoziato durante il Consiglio europeo, hanno raggiunto un accordo sul piano di crescita in risposta a quella che è una delle più gravi crisi che il mondo si sia trovato ad affrontare negli ultimi anni: quella generata dalla pandemia COVID-19.

Il tempo trascorso permette di poter analizzare meglio il documento prodotto e ciò che emerge è un elemento particolarmente interessante. Questo si trova a pg. 22 del documento ufficiale del Recovery Fund e riguarda le Politiche di coesione (politiche che mirano a promuovere uno sviluppo più equilibrato e sostenibile).

Dei 322.285 milioni di euro da allocare nel periodo 2021-2027 per “Investimenti per lavoro e crescita”, 202.299 milioni (62,77% del totale) sono destinati alle “less developed region” (regioni meno sviluppate). Quindi, appare evidente, come venga in qualche modo rafforzata la prospettiva di come l’Unione europea possa uscire dalla crisi incentivando lo sviluppo delle regioni che sono rimaste più indietro e ribilanciando i rapporti economici all’interno dell’Unione europea stessa.

Ma in che modo ciò potrebbe interessare l’Italia? Le regioni italiane che attualmente vengono considerate “less developed” sono Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia: tutte regioni del Mezzogiorno. Una parte delle risorse elencate sopra saranno impegnate proprio in queste Regioni e rappresentano in qualche modo un’occasione per il Sud Italia di riuscire a ridurre il gap con le Regioni storicamente più avanzate.

Ma per non disperdere questo potenziale appare evidente come sia necessario da parte delle stesse fare un salto di qualità dal punto di vista amministrativo e di idee. Per quanto riguarda il primo punto, è necessario riuscire a mettere in moto un meccanismo che permetta di utilizzare tutte le risorse a disposizione.

Difatti analizzando l’attuale periodo di programmazione che si sta per concludere, la capacità di spesa delle regioni meridionali risulta essere relativamente basso. Un altro elemento è il come queste risorse verranno utilizzate. Difatti, pensando in prospettiva, è necessario costruire le condizioni e finanziare progetti in grado di creare un meccanismo di sviluppo che sia sostenibile e duraturo.

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