La felicità può essere una conseguenza della comunione, ma non è il primo obiettivo. L’impegno tende alla ricerca della trasparenza, della condivisione e della comunione di vita che sono il nucleo della relazione coniugale. L’attenzione sul benessere e sulla felicità rischiano di portare fuori strada.
John Powell, gesuita, psicoterapeuta e professore di teologia, scrive a questo riguardo: (…) per essere davvero felici in amore, bisogna desiderare l’unità, l’indivisibilità, la condivisione. Talvolta ciò comporta tante cose dolorose: l’onestà quando farebbe comodo dire una piccola bugia, discutere a fondo un problema quando sarebbe più facile trincerarsi dietro il broncio, ammettere sentimenti imbarazzanti anziché biasimare qualcuno, stare lì quando si vorrebbe fuggire, confessare il dubbio quando sarebbe più semplice fingere sicurezza, scontrarsi anche se si preferirebbe la tranquillità a qualsiasi costo.
Nessuna di queste cose, che sono tra le richieste legittime dell’amore, dà immediatamente pace e felicità; inizialmente causano dolore e lotta. Per questo le persone che rincorrono la farfalla della felicità nei rapporti amorosi si ritroveranno a mani vuote e con il nulla nel cuore. L’unità, non la felicità, è la dura legge del successo in amore.
La relazione di coppia quindi non va mai data per scontata. Anche gli sposi che ritengono di essere al sicuro da ogni pericolo e da ogni sbandamento, sperimenteranno che è necessario coltivare l’amore, quasi come una pianta che se annaffiata cresce, al contrario se dimenticata non fiorisce e secca. A volte ci sono piante che possono morire anche per troppa acqua, bisogna trovare la misura adeguata e il giusto equilibrio.
Una coppia non è fatta per un rapporto fusionale e meno ancora per opprimersi reciprocamente. E’ fatta perché due esseri viventi vibrino insieme, si completino, nel rispetto della personalità di ciascuno. Forse un’immagine adeguata a rappresentare questo potrebbe essere una magnifica sonata per piano e violoncello: i due strumenti si rispondono l’un l’altro, c’è un’intesa tra loro, danno il meglio di sé e creano qualcosa di meraviglioso. Ma è una meraviglia che è stata elaborata concordandola insieme con un lungo lavoro in comune.