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L’innegabile impatto della vaccinazione sulle curve epidemiologiche

Le rilevazioni della Fondazione Gimbe attestano che nella settimana dal 2 all’8 dicembre il numero dei nuovi vaccinati contro il Covid è diminuito del 22,3%, toccando il record negativo dall’inizio della campagna vaccinale. I nuovi vaccinati sono stati 900 rispetto ai 1.158 della settimana precedente. Un dato allarmante. Lo studio delle curve epidemiologiche degli ultimi mesi, infatti, dimostra in modo inequivocabile l’impatto della vaccinazione. Si è registrato, infatti, un calo marcato dei casi sintomatici negli operatori sociosanitari, a partire dalla metà di gennaio 2021 quando la curva ha iniziato a divergere rispetto a quella, in aumento, della popolazione generale. Un calo più marcato dei casi sintomatici negli ultraottantenni rispetto alle altre classi di età, a partire dalla metà di febbraio 2021. Una diminuzione più pronunciata del tasso di ospedalizzazione, di ricovero in terapia intensiva e di mortalità negli ultraottantenni rispetto alle altre classi di età, a partire dalla metà di marzo 2021. Le curve delle relative coperture vaccinali appaiono speculari.

Insomma il vaccino funziona in maniera indiscutibile. È recentissima la notizia che prima EMA e poi AIFA hanno approvato i vaccini bivalenti di Pfizer e Moderna, aggiornati per Omicron. Si tratta, in entrambi i casi, di vaccini che contengono sia lo spike originario che quello di Omicron 1. I dati sperimentali ad oggi disponibili indicano che entrambi i vaccini hanno un profilo di sicurezza non dissimile da quelli fino ad ora utilizzati e che, pur non coprendo Omicron 4 e 5, sono efficaci anche nella prevenzione di queste due sotto varianti. Questa vaccinazione è consigliata, come richiamo, 3 mesi dopo il completamento del ciclo vaccinale primario o della somministrazione della dose di richiamo ed è diretta in maniera prioritaria agli operatori sanitari, ai soggetti di età superiore a 60 anni ed ai fragili per patologie sottostanti. Anche se in questo momento la situazione epidemiologica della pandemia è in miglioramento per quanto attiene il numero dei contagi, è prudente che questa vaccinazione venga effettuata in modo da affrontare la stagione fredda, quando verosimilmente sarà maggiore la circolazione del virus, in modo più sicuro.

L’Agenzia europea del farmaco Ema e l’Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie hanno rilasciato una dichiarazione congiunta diffusa per dare indicazioni e raccomandazioni per l’uso dei vaccini adattati. Ulteriori adattamenti della composizione dei vaccini Covid sono «inevitabili per affrontare le varianti circolanti esistenti e future». Dati preliminari indicano che la risposta immunitaria indotta dai vaccini adattati a Omicron BA.1, appena approvati nell’Ue, va oltre i ceppi selezionati per essere inclusi nella composizione del vaccino. E copre altre sottovarianti di Omicron, come BA.2 (Omicron 2), BA.2.75 (battezzata sui social Centaurus) e BA.5 (Omicron 5), che attualmente sta circolando più di tutte. A evidenziarlo sono l’Agenzia europea del farmaco Ema e l’Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, nella dichiarazione congiunta diffusa per dare indicazioni e raccomandazioni per l’uso dei vaccini adattati.

Oltre ai due vaccini aggiornati autorizzati che mirano alla sottovariante Omicron BA.1 e al ceppo originale di Sars-CoV-2, l’Ema sta valutando un vaccino adattato per coprire il ceppo originale e le sottovarianti Omicron BA.4 e BA.5. Ci sono anche revisioni in corso per i vaccini che includono il ceppo Beta del virus. Se autorizzati, questi vaccini estenderanno ulteriormente le opzioni per le vaccinazioni nell’area, come hanno specificato le autorità regolatorie del farmaco. Quindi non esiste miglior strumento della vaccinazione per combattere la pandemia.

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