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Gli “ingredienti” per sprigionare la vita

A distanza di un anno dalla sua pubblicazione, Scatena la vita! Se hai un perché troverai ogni come, di Alfredo Altomonte ed Emiliano Antenucci, fa ancora parlare di sé. Edito da Rubbettino Editore, questo piccolo volume è un concentrato di vita. Nato dal dialogo coinvolgente e appassionato tra i due autori, il libro ci offre parole di speranza per questo tempo difficile che stiamo attraversando. L’attualità del messaggio di cui si fa portavoce ha spinto a realizzare giovedì scorso una seconda presentazione, in diretta facebook, ancora visibile sulla pagina ufficiale del libro.

Moderato da Arianna Innocenzi, l’incontro ha visto gli autori in dialogo con i loro lettori. Partendo da frasi significative del testo, gli interventi di Daniela Pasella e il mio hanno avviato il confronto ed evidenziato come il libro conduca il lettore in un percorso di crescita e consapevolezza su argomenti rilevanti della vita.

Ha aperto la serata il tema della forza del silenzio, al quale gli autori dedicano il secondo capitolo del loro testo, nel quale affermano che «fare silenzio può aiutarci a dare voce a ciò che dentro fa rumore». Sembra impossibile nell’era digitale fare silenzio. C’è sempre il sottofondo di un televisore o di una radio accesi. I dispositivi tecnologici propongono costantemente filmati o immagini di cui prendere visione. L’attenzione è perlopiù rivolta a svariati stimoli esterni dai quali siamo più che mai assediati. Eppure gli autori sostengono con determinazione il primato dello spazio vitale del silenzio.

Essi invitano a prendere contatto con ciò che dentro fa rumore. Sostengono che è vantaggioso ascoltare il rumore non cedendo all’indifferenza; esso infatti ha un “testo” che narra qualcosa che è dentro di noi, a nostra portata, e prestargli attenzione arricchisce, umanizza ed orienta. Avvertire il tocco delle nostre profondità è un’immagine di intensa intimità che gli autori ci donano scrivendo che «è in quel rumore che si avverte il contatto con la propria interiorità».

In questo tempo segnato da grande incertezza e angoscia, il silenzio si rivela essere un mezzo potente per traghettarci dalle sabbie mobili della paura a terreni fertili di libertà e speranza. Il silenzio può aiutare a prendere le distanze da ciò che oggi rende vulnerabili e riesce ad essere di sostegno nel percorrere nuove strade, forti del valore della vita di cui ciascuno è custode. Esso ha il potere di condurre dal rumore assordante delle catene interiori, delle ferite e dei rimorsi passati, al canto di pace, al giubilo della voglia di vivere, nonostante tutto, oltre ogni sfida più o meno dura.

Nell’oggi, così come si presenta, molto importante è il tema della relazione, ossia «l’importanza della capacità di andare al di là di sé stessi concentrandosi su ciò che è salvifico e funzionale al proprio ben-essere personale». In essa si trovano fari di luce per il cammino di ciascuno. Condita di una buona dose di umorismo, ovvero la capacita di ridere insieme, oggi più di prima la relazione può aiutare i giovani ad orientarsi nel cammino della vita. L’urgenza di adulti autentici e modelli di riferimento credibili s’impone a gamba tesa. I giovani, ai quali il libro dedica un messaggio finale accorato e scatenato, sono stanchi di predicatori, ma hanno bisogno di essere rigenerati e motivati da testimoni, così come approfondito nel capitolo quinto del testo.

Le sfide della vita richiedono strumenti perché diventi possibile affrontarle e, in quanto adulti, abbiamo il dovere morale di tendere la mano alle nuove generazioni. Come emerso durante il dialogo con gli autori, il bisogno più profondo dei ragazzi oggi è quello di essere amati per essere felici. I giovani hanno bisogno di sentirselo dire per crescere nell’amore per sé e per gli altri, senza condizioni, ma con cuore libero. Il miglior modo per poterglielo manifestare, questo nostro amore, sta nel renderli respons-abili nei confronti della vita. Significa offrire loro le chiavi per decodificare le domande che la vita pone e rispondere generosamente con ogni risorsa di cui si dispone.

La verità emergente che invita ad una riflessione attenta è che i giovani mancano di quell’accompagnamento necessario verso la vita adulta. Spesso le loro proteste vengono archiviate dagli adulti come “le ribellioni dell’età”, sicché non si pone la giusta attenzione al bisogno e alle domande educative che i giovani non riescono a formulare diversamente. È un modo di non farsene carico. Inevitabilmente, questo crea distanze relazionali, prive di ponti che dovrebbero a tutti i costi essere edificati per preparare i nostri giovani ad essere coniugi, genitori, professionisti responsabili, insomma adulti autentici e testimoni di vita.

La sinergia tra famiglia, scuola e Chiesa può essere la carta vincente per offrire sapore alla vita. Come sottolineato nelle pagine del libro, la formazione religiosa, morale aiuta il ragazzo a godere del dono della vita, lo educa nel rispetto per l’altro liberandolo dalla morsa ingannevole del narcisismo. Il giovane viene introdotto alla comprensione di quelle regole di vita radicate nel cuore umano che sostengono l’azione coraggiosa, la ricerca della giustizia e la pratica del comandamento dell’amore vicendevole.

Amare è davvero un’arte. La bella notizia ribadita dai nostri autori è che tutti «siamo scientificamente dotati di amore e siamo ontologicamente chiamati all’amore» nessuno escluso. Scatena la vita invita a farne esperienza sognando in grande, nella realtà di ogni giorno, abbracciando il senso della vita e cercando in modo creativo modalità che rendano onore all’esistenza. Scatena la vita non offre risposte alle grandi domande, ma invita a cercare le risposte nella fatica e nella gioia del quotidiano.  Scatena la vita indica la felicità come scelta del cuore da vivere adesso, nel presente e non come estenuante attesa futura. Scatena la vita getta l’ancora verso la bellezza, perché nel mondo l’entusiasmo possa diventare virale. Gli autori auspicano che da questo libro, dedicato ai familiari delle vittime del covid-19, possano nascere nuovi entusiasmi, magari un laboratorio di bellezza perché, rapiti da questa, si possa contagiare il mondo. Restiamo in attesa di potervi accedere e, nel frattempo, scateniamo la vita!

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