La solidarietà rappresenta, senza se e senza ma, uno dei valori fondamentali e universali alla base delle relazioni tra le persone e i popoli. La stessa, inoltre, se adeguatamente interiorizzata e posta al centro delle politiche di sviluppo, è in grado di sradicare la povertà e, allo stesso tempo, promuovere quello che, con grande lungimiranza, Papa Francesco, ha definito “sviluppo umano integrale”. L’attuazione concreta di questo valore però, deve partire dalla nostra vita quotidiana in cui, senza esitazione, abbiamo il dovere di contribuire all’eliminazione delle enormi disparità le quali, purtroppo, ancora oggi, lambiscono sempre di più anche le società più sviluppate. Ciò, in particolare, deve essere attraverso la vicinanza a coloro che si trovano in condizioni di fragilità, dando loro gli strumenti per costruire un domani imperniato sull’inclusione e, nel contempo, migliorare la nostra società.
L’azione globale volta a valorizzare questi principi, già nel 2005, ha portato le Nazioni Unite all’istituzione della Giornata internazionale della solidarietà umana, proprio in coincidenza con la data di creazione di uno specifico fondo di solidarietà che, dal 2002, si pone l’obiettivo di realizzare programmi per promuovere lo sviluppo a 360 ° nelle aree più povere del pianeta. Tale finalità, soprattutto in questo tempo storico segnato da profonde disuguaglianze, è sempre più fondamentale da perseguire, al fine di costruire ponti tra i popoli e opporsi con efficacia ad ogni forma di iniquità.
In questa giornata quindi, è auspicabile che tutti noi propendiamo l’impegno necessario affinché la solidarietà diventi l’elemento primario della società civile, tendendo la mano alle persone più in difficoltà e senza escludere nessuno. Così facendo, realizzeremo compiutamente quel principio che definirei di “fraternità attiva”, che ci permetterà di vedere il nostro prossimo e le sue difficoltà come parte integrante di un “noi” a cui, ogni comunità, deve tendere per donare alle future generazioni un futuro migliore è più attento alle fragilità globalmente intese.