Nel nome del Popolo Italiano… Sarà ancora vero? Da tempo ormai assistiamo a smantellamenti di leggi dello stato ottenute a “colpi” di sentenze giudiziarie. Tutto bene fin quando si tratta di tutelare diritti di categorie che sarebbero state penalizzate dalle norme; ma quando il confine tra chi è tutelato e chi non lo è si dissolve, dove ci si dirige? Dopo la sentenza della Corte Costituzionale del 9 aprile, che bocciava il divieto alla “fecondazione eterologa”, era parso evidente il vuoto normativo venutosi a creare.
Lo smantellamento di questa legge, ormai assolutamente inefficace a garantire i diritti dei nascituri, non è ancora giunto al termine, in quanto il 14 aprile è fissata una nuova udienza davanti alla Consulta, durante la quale verrà discussa la legittimità costituzionale del divieto di diagnosi pre-impianto per le coppie fertili con patologie genetiche trasmissibili ai bambini. Confidiamo nella lungimiranza dei giudici, ma ormai crediamo che se non vi è un serio intervento del legislatore, il progetto folle finalizzato alla creazione di una “razza scelta” potrebbe divenire realtà – il passo ormai sembra breve!
Già possiamo immaginare in un prossimo futuro coppie che si dirigono in qualche supermercato “specializzato” per scegliere su catalogo come dovrà essere il proprio figlio: colore degli occhi, attitudini fisiche, colore dei capelli, etc… Vogliamo un futuro come questo?…
Dove andrebbe a finire il mistero della Vita, il figlio accettato come dono, la scoperta che questo nuovo individuo è un essere unico, nato dalla fusione di due patrimoni genetici anch’essi unici… Cosa accadrebbe se, invece, vi fosse uniformità di patrimoni genetici? Potrebbe succedere, come effettivamente già successo in Gran Bretagna, che figli nati da eterologa, incontrando l’anima gemella, anch’essa nata con medesima fecondazione, scoprano di essere inconsapevolmente fratello e sorella.
Esistono tanti risvolti bioetica non presi in considerazione dai giudici e che, al contrario, la legge 40 teneva in evidenza. Quanto accaduto in questo mese, ossia la nascita con fecondazione assistita eterologa a Roma nella clinica Alma Res Fertility dei primi due gemelli in Italia, un maschio e una femmina, ci dà la dimostrazione che vi è ormai una voragine normativa. Esultiamo vivamente per questi due nuovi nati, che peraltro sono in buona salute, poiché una nuova vita è sempre un piccolo miracolo che si rivela; nel contempo confidiamo che una volta cresciuti i loro genitori sappiano spiegare loro da dove proviene il loro patrimonio genetico, che lungo il loro percorso della loro vita potrebbero incontrare un altro loro “fratello o sorella”, e tutti gli altri possibili corto circuiti etici disseminati lungo la loro strada.
Davide Rizzo
Delegato nazionale Mpv (Movimento per la vita)