“Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte”. C’è un’attesa nella vita del cristiano, un desiderio di pienezza di vita che nasce dal desiderio di eternità che è scritto nel nostro cuore.
Non si tratta di vivere tristi, nella mestizia, anzi; è quando non attendiamo nulla che l’esistenza diviene pesante, i giorni sembrano sempre uguali e la vita allora è grigia, ci accontentiamo di qualche vacanza, aspettando il fine settimana per riposare.
L’attesa del cristiano nasce invece dall’esperienza di pienezza che ha fatto il giorno che ha incontrato Cristo. Un desiderio di rimanere con Lui è diventato più forte di tutto, perché ha finalmente provato che significa l’amore.
Allora il Vangelo di questa domenica in cui Cristo annuncia la fine dei tempi, il Suo ritorno nella Gloria, ci apre alla Gioia. Non ci fa paura, anzi. Sono finiti i tempi delle prove, i malvagi e i potenti e oppressori di questo mondo, che sembravano trionfare avranno il giudizio del solo che è Giusto. Scrive infatti Sant’Agostino che lo temono “coloro che non vogliono essere sicuri vivendo bene e preferiscono vivere a lungo male, perciò ascoltano con terrore dell’avvento dell’ultimo giorno” (Primo Trattato sul Salmo 36,1).
E allora chi attende Cristo può oggi cantare oggi al Signore con il Salmo della liturgia “Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra”.