La situazione è paradossale: gran parte del governo ha da ridire ancora sulla vicenda del mes, il fondo salva stati, nonostante l’eurogruppo abbia concordato con chiarezza che i soldi che eventualmente si prenderanno in prestito dal fondo, non avranno bisogno di condizioni particolari, se non almeno quelli di utilizzare i denari esclusivamente per gli investimenti sulla sanità. I fondi che potranno essere impiegati dall’Italia, saranno 37 miliardi con interessi bassissimi, e dovranno essere rendicontati con precisione.
Ebbene, lo scetticismo, quando non la contrarietà, è ancora occasione di discussione per il risultato ottenuto. Devo dire che le argomentazioni in generale che si stanno sviluppando hanno del surreale. Si parla di grandi investimenti per la sanità, poi di povertà e si promette ‘redditi di emergenza’ si discute di imprese in difficoltà e si prospettano contributi a fondo perduto, si disquisisce di nuova mobilità in città e si annunciano 500 euro per ogni bicicletta che si acquista, e così anche per tante altre cose che si individuano come urgenze. Quello che non si capisce a sufficienza, è come possano essere compatibili programmi come quelli che si annunciano, peraltro più orientati all’assistenza che ad impostazioni di rilancio economico rigorosi, con la incapacità di concepire da quale parte dovranno venire le risorse finanziarie. Certamente tutti sanno che non abbiamo disponibili soldi, ed anzi siamo indebitati come mai. Dunque il grande quesito che c’è da porsi, è trovarli a tassi bassissimi. O e quelli che possiamo ora prendere dalla Unione Europea, ed impiegarli per veri e propri investimenti produttivi per recuperare le somme investite con l’aggiunta di guadagni. Ma stranamente sembra che per molti governanti il problema è un’altro, come peraltro lo è anche per gran parte della opposizione. Penso che molti stiano giocando con il fuoco.