Un giovane pugliese, accusato di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale e di propaganda ed istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa, è stato arrestato e portato in carcere dalla Polizia.
Le indagini in Puglia
Le indagini erano state avviate nel 2021 dalla Digos e dall’Ucigos nell’ambito del monitoraggio di ambienti virtuali suprematisti e di estrema destra, collegati al canale “Sieg Heil”, utilizzato dal giovane per promuovere contenuti antisemiti, misogini e di matrice neonazista fino a dichiararsi pronto al sacrificio estremo e a compiere imprecisate azioni violente.
“Sieg Heil” è una frase in lingua tedesca che letteralmente significa “saluto alla vittoria”. Nella Germania nazista la frase in questione era una delle formule utilizzate dal regime: quando si incontrava qualcuno era consuetudine salutare con le parole “Heil Hitler”, mentre Sieg Heil era utilizzato ai raduni di massa. Nello specifico al grido di un ufficiale della parola Sieg, la folla rispondeva con Heil.
L’espressione fu coniata proprio durante un comizio del partito quando Joseph Goebbels la pronunciò e tutti i presenti la appoggiarono; il confidente personale del Führer, Ernst Hanfstaengl, ne rivendicò tuttavia la paternità. Durante i raduni politici comparvero anche le bandiere con la scritta accanto alla svastica, mentre nel 1933 venne creato un distintivo che rappresentava la corona della vittoria, la svastica e il motto. Pronunciare questa frase nella Germania odierna costituisce reato punibile con la reclusione fino a tre anni.
Nel gennaio del 2020 il simbolo delle SS e una svastica vennero trovate a Torino, nel quartiere Vanchiglia, sul campanello dell’appartamento di una donna iscritta all’Anpi e figlia di un partigiano. L’episodio arrivava dopo diverse scritte antisemite comparse sui muri di Torino, Mondovì, Brescia e Giaveno.