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“La povertà si cronicizza”: l’allarme della Caritas

I dati del primo Report statistico nazionale della Caritas sulle povertà, intitolato "La povertà in Italia secondo i dati della rete Caritas"

I dati del primo Report statistico nazionale dei Centri d’ascolto diocesani e parrocchiali della Caritas sulle povertà, intitolato “La povertà in Italia secondo i dati della rete Caritas”.

I dati del rapporto Caritas

Nel corso del 2022 si sono rivolte ai Centri d’ascolto diocesani e parrocchiali della Caritas 255.957 persone, ed emerge un aumento del 12,5% delle persone ascoltate rispetto all’anno prima, anche per effetto, ma non solo, dell’accompagnamento dei profughi in fuga dalla guerra in Ucraina. E’ uno dei dati del primo Report statistico nazionale sulle povertà dal titolo “La povertà in Italia secondo i dati della rete Caritas”, presentato oggi a Roma.

I dati dicono anche di una “cronicizzazione della povertà”, riportandoci ad una situazione pre-pandemia. Un altro aspetto sottolineato è la multidimensionalità della povertà, ossia il fatto che chi si rivolge ai servizi Caritas vive una situazione di povertà a causa di più motivi concomitanti e manifestando due o più ambiti di bisogno. In questo senso prevalgono, come di consueto le difficoltà legate a uno stato di fragilità economica, i bisogni occupazionali e abitativi; seguono i problemi familiari (separazioni, divorzi, conflittualità di coppia), le difficoltà legate allo stato di salute (disagio mentale, problemi oncologici, odontoiatrici) o ai processi migratori.

Sempre all’interno del Report è riportato l’esito di una articolata analisi statistica multivariata – la prima nel suo genere realizzata su dati di fonte Caritas – che ha consentito di estrapolare cinque profili o cluster di beneficiari (i vulnerabili soli, le famiglie povere, i giovani stranieri in transito, i genitori fragili e i poveri soli), andando oltre la semplice analisi descrittiva delle tante variabili a disposizione nella banca dati Caritas (complessivamente oltre 300).

“I dati sono importanti – ha sottolineato don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana -, ma lo sono ancora di più le persone. Occorre ripartire ai poveri e dalle loro priorità e bisogni, che come abbiamo visto possono essere molteplici e complessi, più che concentrarci sulle sole azioni”. Il Report statistico, presentato presso la sede di Via Aurelia 796, segna poi una novità assoluta per Caritas Italiana, che per la prima volta sceglie di presentare già a giugno, invece che nella tradizionale Giornata mondiale di lotta alla povertà del 17 ottobre, i dati riferiti al 2022 raccolti nei Centri di Ascolto e servizi Caritas. Insieme al Report è stato presentato il Bilancio Sociale, riferito alle attività nel 2022, che rende conto – in una logica di trasparenza – dell’utilizzo delle risorse a disposizione e dell’impatto pedagogico, sociale e di sostenibilità di quanto operato da Caritas Italiana, in ordine al proprio mandato e alla promozione dello sviluppo umano integrale. A partire dal quadro degli interventi realizzati e dei bisogni rilevati sono stati poi messi in rilievo alcuni focus. In particolare sulle persone anziane, con l’impegno a costruire un nuovo modello di assistenza e lo sviluppo di reti solidali; sui giovani, con l’accentuarsi di una povertà educativa dovuta anche alla mancanza di opportunità di formazione, di crescita, di coltivazione dei propri talenti nelle nostre comunità e di una povertà intergenerazionale, con il rischio molto alto di rimanere intrappolati in situazioni di vulnerabilità economica, per chi proviene da un contesto familiare di fragilità; sulle donne, che hanno risentito pesantemente degli effetti della pandemia a livello globale. Un focus specifico è stato dedicato anche alla guerra in Ucraina e all’impegno Caritas a livello nazionale e internazionale. Alla presentazione sono intervenuti anche mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, Presidente di Caritas Italiana, e padre Vyacheslav Grynevych, direttore di Caritas Spes in Ucraina.

Fonte: Ansa

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