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In Italia nel 2024 oltre 100 bimbi ricoverati per pertosse

Dopo la pandemia di Covid-19, la recrudescenza della pertosse in Europa dalla fine del 2023 rappresenta una pressante preoccupazione per la salute pubblica

Dal 1° gennaio al 10 maggio 2024, l’Italia ha registrato oltre 100 ricoveri per pertosse in bambini sotto i due anni, con tre decessi. Lo rivela uno studio pubblicato su Eurosurveillance. Il numero di ricoveri è drasticamente aumentato rispetto agli anni precedenti: solo 5 nel 2022 e 12 nel 2023. Napoli e Palermo sono le città più colpite. Lo studio evidenzia una scarsa copertura vaccinale, con molti bambini troppo piccoli per essere vaccinati e madri poco informate sulla vaccinazione in gravidanza.

In Italia nel 2024 oltre 100 bimbi ricoverati per pertosse

Dall’inizio dell’anno al 10 maggio scorso in Italia si sono registrati oltre 100 ricoveri per pertosse in bambini al di sotto dei due anni e 3 morti. È il dato che emerge da un’analisi pubblicata su Eurosurveillance, la rivista dello European Centre for Disease Prevention and Control. “Dopo la pandemia di Covid-19, la recrudescenza della pertosse in Europa dalla fine del 2023 rappresenta una pressante preoccupazione per la salute pubblica”, scrivono gli autori dello studio. L’indagine ha coinvolto 11 ospedali distribuiti su tutto il territorio nazionale (1 rispettivamente a Pavia, Milano e Firenze, 2 a Palermo, 3 a Roma e Napoli). Complessivamente, nella prima parte dell’anno sono stati 108 i ricoveri registrati, con un drastico aumento rispetto al biennio precedente: erano stati 5 nell’intero 2022 e 12 nel 2023. Quasi la metà (49) dei ricoveri nazionali si sono verificati a Napoli, un terzo (32) a Palermo.

Le cause dei decessi

La gran parte dei casi si sono verificati in bambini con meno di 4 mesi. Tre i bambini morti per le complicanze della pertosse: uno aveva 15 giorni, uno 25, uno 30. Lo studio conferma la scarsa attenzione alla vaccinazione. Circa un terzo dei bambini, pur rientrando nella fascia di età eleggibile alla vaccinazione, non aveva ricevuto il vaccino. Poco più del 18% non aveva ancora completato il ciclo di vaccinazione mentre circa l’8% ha contratto la malattia nonostante fosse vaccinato. La gran parte dei bambini (circa il 40%), invece, era troppo piccolo per ricevere la vaccinazione, che viene effettuata a 3, 5 e 11 mesi. Questi avrebbero potuto beneficiare della vaccinazione materna in gravidanza, tuttavia, soltanto il 5% delle madri per cui erano disponibili le informazioni ha scelto di vaccinarsi. Quasi l’80% non ha ricevuto informazioni sulla possibilità di vaccinarsi in gravidanza.

Fonte: Ansa

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