La povertà è un fenomeno multidimensionale che, purtroppo, lambisce diversi aspetti della vita delle persone. Uno di questi è l’alimentazione: basti pensare che, in Italia, cresce il numero di persone che faticano a nutrirsi regolarmente (2,6 milioni), e oltre il 9,4% della popolazione versa in condizione di povertà ma, dall’altra parte, vengono sprecati mediamente 6,5 miliardi di euro ogni anno, a cui vanno aggiunti nove miliardi euro dello spreco di filiera. Ciò ci dice che, nella nostra società, alcuni non hanno la possibilità di alimentarsi a sufficienza mentre invece, altri, dispongono di eccedenze le quali, in alcuni casi, vengono gettate, fino a raggiungere la media di 27 kg di cibo l’anno, seppur in diminuzione del 12%. La povertà assoluta quindi, calcolata a 6,85 dollari al giorno, ovvero lo stesso valore sussistente nel 1990, impedisce alle persone di disporre di diversi beni di prima necessità, tra cui i generi alimentari. Servono quindi risorse adeguate ad affrontare le fragilità emergenti e, ad esempio, con gli sprechi alimentari attuali che, sommati, ammontano a ben 15 miliardi, si potrebbe dare una risposta determinata sul tale tema, dando avvio a politiche inedite in grado di invertire compiutamente la rotta.
Occorre però ricordare che, nel quadro generale, le difficoltà economiche aumentano a causa dell’incremento dell’inflazione, del lavoro povero e per il mancato innalzamento degli stipendi. Si sono verificati aumenti dei prezzi e rincari delle bollette pari al 9,4 % e, di conseguenza, ciò ci dice che, i processi inflattivi, insieme a una condizione di impossibilità ad accedere a beni e servizi, dà luogo ad una ulteriore e grave situazione che va a colpire, anche e soprattutto, i bambini e tutti coloro che non hanno la possibilità di seguire una dieta equilibrata.
Occorre ricordare che, alla questione alimentare, è correlata la possibile riduzione delle emissioni di gas serra nell’ammontare del 10%. Ciò va ad agire sull’eccessivo consumo delle risorse naturali, tra cui acqua e suolo. Come ci ha ricordato Papa Francesco, ci troviamo di fronte alla necessità di attuare un’ecologia integrale, con l’obiettivo di imprimere una svolta nella tutela dell’ambiente, apprezzando la bellezza del Creato che ci è stato donato. Questo processo deve partire anche dalle nostre tavole, attraverso una spiccata educazione alimentare e nella prospettiva di un mondo che dovrebbe impegnarsi per tutelare i successi raggiunti. Purtroppo, però, ad oggi, in alcuni casi, sembra non essere così tanto che, lo stesso presidente degli Stati Uniti, ha dichiarato di non avere l’intenzione di permanere all’interno degli organismi sovranazionali che provano a salvaguardare il Pianeta. Alla luce di ciò, serve che, ognuno di noi, si adoperi per aprire spazi di discussione tesi a tutelare il Creato, un dono inestimabile che ci è stato donato, e tutti coloro i quali versano in condizioni di difficoltà.