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giovedรฌ Marzo 13 2025

I gesti che ancora parlano al cuore

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Lโ€™inchino รจ oggi uno dei gesti piรน belli dellโ€™uomo da vedersi. Nellโ€™antichitร  invece questo atto era comunemente associato al rispetto che lโ€™inferiore doveva verso i propri superiori, di qualunque categoria e ceto sociale. Dallโ€™inchino dello schiavo a quello del servo, fino ad arrivare a quello del nobile verso lโ€™imperatore, tale gestualitร  si รจ sempre evidenziata come lโ€™espressione piรน scontata per qualsiasi dinamica di sudditanza e di rispetto o venerazione. Chi non si inchinava infrangeva scandalosamente le regole, e trasgredendo mostrava di non voler stare al proprio posto disconoscendo il ruolo dellโ€™altro.

In molte culture questa consuetudine รจ del tutto scomparsa oppure relegata soltanto allโ€™interno dei riti religiosi dove forse ci si inchina ancora dinanzi ai simboli della fede; in altri contesti lโ€™inchino รจ ancora considerato un atto nobile e puro che esprime non soltanto il semplice saluto e rispetto che si deve verso lโ€™altro o verso il sacro ma รจ ancora ritenuto un segno interiore di grande profonditร .
Nei paesi asiatici ad esempio inchinarsi รจ una pratica comune intesa come saluto e rispetto reverenziale specialmente verso chi รจ piรน anziano. In India ci si inchina utilizzando il termine โ€œNamasteโ€ e cioรจ โ€œMi inchino per onorare il divino in teโ€ mentre nel Tibet lo si fa dicendo โ€œTashi delekโ€ che vuol dire: โ€œEccellente fortuna e buon auspicio a teโ€. I buddhisti comunemente offrono un inchino quando entrano o escono da un tempio, un reliquiario, un luogo di pellegrinaggio o un circolo spirituale di qualsiasi tipo.

I giapponesi con lโ€™inchino salutano ed esprimono rispetto; nella cultura nipponica, questo atto รจ un dovere sentito ed รจ la profonditร  della reverenza a segnare la distinzione in base a chi si ha dinanzi e a quello che si vuole comunicare. Con il termine onegai shimasu โ€œossโ€ si esprime anche il concetto โ€œonorato di imparare da voiโ€. Nel mondo ebraico ci si inchina salutandosi con la parola shalom รจ cosรฌ anche i mussulmani ed i cristiani conoscono il suo valore intramontabile e lo praticano specialmente nelle liturgie. Anche nelle arti marziali e in altri sport, come pure a teatro e in tanti altri contesti culturali lโ€™inchino esprime anche il ringraziamento e lโ€™onore.

Inchinarsi รจ riconoscere umilmente la grandezza di chi si ha di fronte, la sua preziosa irripetibilitร  e la sacralitร  non solo di un Dio rappresentato dalle varie statue e dipinti ma anche vivo nelle persone. Purtroppo oggi ci si abbassa soltanto dinanzi ai potenti e prepotenti di turno diventando striscianti verso chi rappresenta il successo e la possibilitร  di dominio; ci si prostra poi al dio denaro perdendo anche la dignitร , e per fare tanti soldi si arriva addirittura a mercificare le persone, vendere i propri organi o anche lโ€™anima al diavolo.

Ma da alcuni giorni รจ stato proprio un particolare inchino a suscitare tante reazioni specialmente nei paesi occidentali non piรน abituati ai comportamenti nobili e rispettosi. Alcuni medici cinesi si sono inchinati profondamente, tutti insieme verso il corpo defunto di un ragazzino che aveva scelto prima di morire di donare i propri organi; tale gesto รจ stato fotografato facendo il giro del mondo suscitando commozione e interesse.

Questa immagine ci meraviglia perchรฉ ormai prevale la superficialitร  in tutti i campi e la volgaritร  in tutte le sue forme. Persino le liturgie con le proprie ritualitร  vengono a volte derise e ritenute inutili. Il significato dellโ€™ultimo saluto testimoniato verso un piccolo eroe, invece, ci dร  ancora speranza; anche chi nella propria arroganza non si inchina mai ne รจ rimasto infatti segnato.

 

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