I fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza stanno arrivando nel nostro Paese ma, il problema vero è costituito dal fatto che, attualmente, gli stessi non vengono spesi con la celerità necessaria di cui l’Italia avrebbe molto bisogno. Occorre una riconversione energetica molto importante, attraverso l’utilizzo di fonti di energia alternative, come ad esempio il fotovoltaico e molte altre metodologie. Serve però che si dia maggiore importanza a questa tipologia di investimenti i quali, non bisogna dimenticarlo, ammontano a oltre 200 miliardi. Attraverso questi ultimi, ci sarà una sorta di “effetto trascinamento” a ulteriori investimenti che, possono e devono, essere fatti.
Ciò significa anche dare un’opportunità di lavoro ai nostri giovani e, di conseguenza, non costringerli a recarsi all’estero per trovare un’occupazione con uno stipendio adeguato. È invece opportuno sforzarsi per dar loro una possibilità di rimanere in Italia e formare una famiglia. Si parla molto di denatalità: sia per l’invecchiamento generale della popolazione, ma anche e soprattutto perché, in molti casi, i nostri giovani, sono costretti ad andare via. Attualmente però, non si stanno affrontando le tematiche più impellenti, ovvero il diritto al lavoro, all’abitare, ad affitti e mutui a prezzi accessibili. Tutto ciò deve trovare una celere risposta e, pertanto, occorre accelerare gli investimenti previsti dal Pnrr. Ricordo inoltre che, oltre 70 miliardi dello stesso, sono a fondo perduto da parte dell’Europa, la quale ci sta dando grande e notevole importanza.