รdedicata al tema โResistenza e banditismo nelle lotte religiose delle valli fra tardo Medioevo ed etร modernaโ la sedicesima edizione del convegno storico โCattolici & Valdesiโ, in programma oggi nel borgo di Laux, frazione del Comune di Usseaux (Torino), in Val Chisone. Un luogo, osserva LaPresse, che ha segnato momenti importanti della storia del Valdismo e dei suoi rapporti con il cattolicesimo. Il tema scelto quest'anno dalla Societร di studi valdesi, dal Centro studi e ricerche della diocesi di Pinerolo, dallโassociazione โLa Valaddoโ e dal comune di Usseaux parte da un dato di fatto storico: per secoli le valli alpine del Pinerolese sono state segnate dai conflitti religiosi, che si sono intrecciati con quelli politici e militari. In alcuni momenti piรน acuti, si legge in un comunicato della cittร metropolitana di Torino, la minoranza perseguitata dei Valdesi si รจ difesa e si รจ assicurata la sopravvivenza con la ribellione e il passaggio alla resistenza armata.
La memoria delle spedizioni militari
Il convegno, patrocinato dalla Cittร Metropolitana di Torino, esamina l'origine e le ragioni di questa scelta in due periodi fra i piรน cruciali. Alla fine del Medioevo, si legge ancora nel comunicato, i Valdesi del Pragelatese francese e quelli residenti nei territori soggetti ai Savoia si organizzarono, opponendosi per la prima volta in armi ai tentativi dei loro signori e dell'Inquisizione di schiacciarli dalle loro vallate con spedizioni militari. Piรน di un secolo e mezzo dopo, una resistenza endemica, in una forma definita come โbanditismoโ, si sviluppรฒ a partire dal 1655 e durรฒ una quindicina di anni nelle valli sabaude, trovando appoggio dalla Val Chisone francese. I lavori del convegno sono iniziati oggi alle 9.30 con la sessione dedicata al tema โLa resistenza in armi dei Valdesi medioevali delle valli sabaude e francesiโ. Daniele Tron ha tenuto una relazione su โLe violenze commesse da Angrogna, Villar e Bobbio perchรฉ i loro signori si opponevano alle loro eresieโ nel 1484 e negli anni seguenti. Alle 11.15 Emanuela Genre ha presentato il suo libro โFili di canapa e olio di nociโ, uscito per i tipi della Neos Edizioni. A seguire la relazione di Piercarlo Pazรฉ intitolata โCirca duecento balestre e circa quattro colubrineโ. Il tema รจ quello della resistenza dei Valdesi nel Pragelatese durante e dopo la crociata del commissario apostolico Alberto De Capitanei del 1487-1488. Dopo un ulteriore dibattito e dopo il pranzo, la sessione pomeridiana sarร intitolata โLa resistenza armata dei valdesi sabaudi nella seconda metร del Seicento dopo le Pasque piemontesi e lโappoggio dalla Val Chisone franceseโ. Bruna Peyrot e Luca Perrone tratteranno il tema โOltre Gianavello. Bande, banditi e presenze femminiliโ, mentre Susanna Peyronel Rambaldi e Martino Laurenti discuteranno di โUna comunitร divisa: il progetto politico dei banditi e le resistenze comunitarieโ.
Il mea culpa di papa Francesco
Una svolta nei rapporti ecumenici รจ avvenuta quattro anni fa con lo storico mea culpa di Papa Francesco per le persecuzioni contro i valdesi, avvenute nel Medio Evo fino al XVII secolo. โVi chiedo perdono per gli atteggiamenti e i comportamenti non cristiani, persino non umani che nella storia abbiamo avuto con voi, in nome del Signore perdonateciโ, disse il Pontefice ai vertici della Chiesa valdese riuniti nel Tempio di Corso Vittorio a Torino-. L'unitร รจ frutto dello spirito santo ma non significa uniformitร . I fratelli sono accomunati da una stessa origine ma non sono identici tra loroโ. Papa Bergoglio รจ stato il primo pontefice a visitare un tempio riformato. Lโoccasione, ricostruisce il Messaggero, รจ stata il pellegrinaggio per lโostensione della Sindone e la commemorazione dei 200 anni dalla nascita di san Giovanni Bosco. โLe persecuzioni contro i valdesi furono particolarmente efferate e sanguinose- ha osservato la vaticanista Franca Giansoldati -. Iniziarono nel 1208 su ordine di Innocenzo III per combattere tutti gli eretici, tra i quali ci furono anche i Valdesi. Il movimento Valdese aveva fatto la sua comparsa in Francia durante lโultimo quarto del dodicesimo secolo. Aveva preso il nome da Pietro Valdo, un ricco mercante di Lione che convertitosi al Vangelo verso il 1176 aveva organizzato una compagnia nota col nome di 'Poveri di Lione'. Egli voleva assieme ai suoi seguaci predicare lโEvangelo rimanendo 'laico', ma questo gli fu vietato dal Papa che scomunicรฒ sia lui che i suoi seguaci perchรฉ essi si rifiutarono di smettere di predicareโ. Molti di loro, in seguito alla grande persecuzione che ci fu nel sud della Francia sotto Innocenzo III, si ritirarono nellโItalia settentrionale; soยญprattutto nelle valli del Piemonte. โDurante la persecuzione che essi subirono in alcune valli piemontesi nel 1655 (per citare solo una delle tante) โ sottolinea Giansoldati -.Essi furono minacciati di morte e di confisca dei beni dalle autoritร nel caso non avessero abiurato la โReligione riformataโ e non fossero tornati alla Chiesa romaยญna. Ma essi preferirono fuggire e lasciare i loro beni anzichรฉ rinnegare la loro fedeโ.