La Diocesi di Saluzzo ripropone anche quest'anno il tradizionale incontro missionario estivo, in programma per giovedì 26 luglio nella suggestiva cornice della Certosa di Pesio. L'invito, scrive sul sito della Curia don Andrea Borello, responsabile del Centro Missionario, “è rivolto a tutti: a chi abitualmente partecipa ai nostri incontri mensili e alle nostre iniziative missionarie, ma anche a chi desidera almeno per un giorno aprire mente e cuore a ciò che accade al di là dei nostri confini, grazie alla testimonianza diretta dei nostri missionari”.
Il programma
La giornata si aprirà verso le 10 con un momento di preghiera che sarà seguita dalla riflessione su “La Missione si interroga di fronte ad alcuni grandi avvenimenti del mondo di oggi: povertà, conflitti, flussi migratori…” proposta da padre Ugo Pozzoli, missionario della Consolata, già direttore della rivista “Missioni Consolata” e attuale responsabile della cooperazione. Il pomeriggio sarà invece dedicato all’ascolto di alcune testimonianze dei missionari presenti “per condividere le loro gioie e fatiche e anche – prosegue la nota – per aprire gli occhi su ciò che accade oltre il nostro orizzonte”. A chiusura della giornata la celebrazione eucaristica presieduta, alle 16, dal vescovo di Saluzzo, mons. Cristiano Bodo.
La Certosa di Pesio
La struttura, situata a 859 metri sul livello del mare, si compone di varie costruzioni tutte articolate al grande chiostro, rimaneggiato nel corso dei secoli. Aperto su un lato verso il bosco e la sovrastante montagna, presenta un porticato lungo 250 metri adornato da colonnine in stile romanico, sotto cui si aprivano le celle dei monaci e gli alloggi per la permanenza di pellegrini. Dal chiostro vi è l'accesso alla cappella del Priore, un piccolo locale con decorazioni affrescate con scene religiose e finte prospettive del XVIII secolo. All'estremità nord del complesso vi è la chiesa dell'Assunta, risalente al XVI secolo, dove sono presenti affreschi dei pittori Jan Claret (Scene della vita del Signore e della Vergine), di Antonio Parentano nella volta del presbiterio e stucchi decorativi sei-settecenteschi.