Una applicazione per sconfioggere un parassita alimentare. Si chiama “Nuru” ed è la prima app al mondo studiata per combattere la diffusione del bruco della lafigma (Spodoptera frugiperda), originario delle Americhe, che arrivato nell'Africa sub-sahariana, in appena due anni dalla sua comparsa, ha infettato milioni di ettari di mais e minacciato la sicurezza alimentare di oltre 300 milioni di persone.
Bruchi onnivori
I bruchi colpiscono soprattutto il mais, ma possono mangiare più di 100 specie di piante diverse, causando gravi danni alle economicamente importanti anche alle coltivazioni di riso, sorgo e canna da zucchero, ma anche a cavoli, barbabietole, arachidi, soia, erba medica, cipolla, cotone, erbe da pascolo, miglio, pomodoro, patate e cotone.
Nuru è stata lanciata dalla Fao e dalla Pennsylvania State University con l'obiettivo di aiutare gli agricoltori a riconoscere l'insetto, cosa non sempre facile, e prendere le adeguate misure per distruggerlo.
L'app è di facile utilizzo: tenendo il telefono vicino a una pianta infestata, 'Nuru' può immediatamente confermare se è l'insetto ad aver causato il danno – grazie all'utilizzo di tecnologie all'avanguardia che coinvolgono apprendimento automatico e intelligenza artificiale – in lingua swahili, francese e twi, oltre che in inglese.
Una volta riconosciuto, l'insetto va estirpato dalla cultura con specifici pesticidi. Nuru ha anche una dimensione globale: una volta che gli agricoltori saranno online, tutti i dati verranno trasmessi su una piattaforma web in grado di fornire una panoramica della situazione in tempo reale con le mappe delle infestazioni e le misure che sono state più efficaci nel ridurne l'impatto.
Nell'ottobre 2017 la Fao ricorda di aver lanciato un programma quinquennale di 87 milioni di dollari per aiutare gli agricoltori e i paesi a rispondere in modo efficace e sostenibile le infestazioni in Africa.