La collezione di giocattoli antichi della Sovrintendenza Capitolina è ospitata fino al 10 gennaio 2021 nelle sale del Museo di Roma a Palazzo Braschi. La mostra – che fa parte di Romarama, il programma culturale di Roma Capitale – è stata promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura. È a cura di Emanuela Lancianese, con il progetto di allestimento e scenografia di Enzo Pinci. Gli effetti sonori e multimediali della mostra sono stati affidati all’artista, designer e musicista Francesco Arcuri.
Sei nuclei tematici
Si tratta di più di 700 esemplari di giocattoli, tutti accuratamente selezionati, riferibili principalmente agli anni compresi tra il 1860 e il 1930, che raccontano l’importanza dei giocattoli in quella cosiddetta “età d’oro” del balocco. Sono stati selezionati da una collezione molto più ampia, conservata da anni nei depositi della centrale Montemartini. La mostra si sviluppa attraverso 22 sale, con un percorso tematico suddiviso in sei grandi aree: la città e la campagna; giochi di strada e di cielo; il bambino in movimento; la famiglia; il lavoro; il viaggio. E comprende differenti tipologie di giocattoli: aerei, navi, castelli, automobili, treni, bambole, lanterne magiche, slittini, bici, carrozzine, cavalli a dondolo. A questi si aggiungono 15 case di bambole esposte nella prima sezione dedicata al tema della famiglia, con un’installazione site specific per la casa di bambola appartenuta alla Regina di Svezia, di fine ‘600. La più antica è la casa di Elsa, alta quattro piani, costruita artigianalmente nel 1914 da John Carlsen, fratello della piccola proprietaria, quando questo riuscì a terminarla la bambina aveva già 19 anni. Quindi, vi giocò Margit Wessberg, vissuta tra il 1911 e il 1917. La casa ha un ascensore esterno ancora funzionante realizzato con parti di meccanismi di orologi. Ogni ambiente corrisponde a un piano ricco di suppellettili, lampadari, tende. In ogni angolo della casa c’è una piccola bambola in miniatura. Come se la padrona di casa potesse pettinarsi i capelli e contemporaneamente servire il thè in sala da pranzo.
E inoltre i pezzi più antichi della collezione sono rappresentati da due bambole di epoca pre-incaica del XIV- XV secolo, di cui una che raffigura una madre con il figlio in braccio.
È presente anche una biblioteca dei ragazzi con 84 libri della collezione selezionati tra libri pop-up, libri “parlanti” e favole.
Sono circa 60 i pezzi collegati al tema del lavoro, con giochi ispirati alle varie attività economiche dell’epoca pre-industriale o degli albori della civiltà industriale. Ci sono filande, telai, motori elettrici, cucine, giochi di costruzioni e meccani, che nel passato avevano la precisa funzione di sviluppare nei bambini competenze artigianali, artistiche e domestiche.
La nascita del Museo del giocattolo a Roma
La mostra di Palazzo Braschi sarà propedeutica alla nascita del Museo del giocattolo a Roma. La sovraintendente, Vittoria Marini Chiarelli, ha infatti annunciato: “Faremo in modo che quando questa mostra chiuderà il prossimo gennaio, parta al più presto per la nascita dell’esposizione permanente della collezione nelle due sedi di Villa Torlonia e cascina Farsetti a villa Pamphili”.