Ci stavamo convincendo che sarebbero stati gli ebook a mandare in pensione il libro. Ma dopo un successo iniziale, gli ebook hanno deluso. Chissà? Forse non sono abbastanza avanzati, o il libro, temprato da secoli di evoluzione, è ancora troppo funzionale per andare in pensione. Così, mentre la polemica attorno agli ebook stava infuriando, in silenzio si faceva strada un terzo formato di libro, che nessuno immaginava avrebbe avuto successo: il libro audio, la parola che, anziché essere scritta, è narrata.
Differenze tra le due modalità
Lettura e ascolto metterebbero in moto le stesse regioni del cervello, facendole lavorare in modo simile. Secondo uno studio condotto dall’Università della California e pubblicato sul Journal of Neuroscience, leggere o ad ascoltare il meccanismo rimane più o meno lo stesso a livello pratico non cambierebbe quasi nulla. «Le informazioni semantiche vengono elaborate in modo simile», spiega, Fatma Deniz, ricercatrice in neuroscienze e capo dello studio. Continua, sottolineando: «Sapevamo che quando leggiamo o ascoltiamo una parola alcune regioni del nostro cervello si attivano in modo analogo, ma non ci aspettavamo che le due modalità stimolassero le stesse aree emozionali e cognitive».
Gli audiolibri sono un settore in forte e comprensibile crescita. Hanno indubbiamente il merito di avvicinare alla letteratura un pubblico sempre più vasto e diverso. Purtroppo, risulta che gli italiani leggono poco e male. Come rileva una recente indagine Cepell (Centro per il libro e la lettura) – Aie (Associazione italiana editori), durante il periodo di lockdown, è scesa al 58% la percentuale degli italiani tra i 15 e i 74 anni che hanno preso in mano un libro, -15%. Mentre in controtendenza, il settore degli audiolibri è in crescita. Le ragioni di questo successo sono tante e tutte possibili. Consentono di ascoltare un testo di narrativa, un saggio, mentre si è occupati in altre attività. Rappresentano un aiuto prezioso per molte persone con disabilità visiva, con disturbi specifici di apprendimento, per anziani con difficoltà di lettura autonoma. Un’ulteriore ragione potrebbe essere il piacere di ascoltare la voce di un attore famoso famosa che ti accompagna nel racconto di una grande avventura. C’è la possibilità che chi ti sta leggendo un testo ti aiuti a scoprire pieghe e particolari che tu ti perderesti. E ti può fare ritrovare la magia perduta di una narrazione altrui, che ti riporta all’infanzia. L’ascolto aiuta a non perdere i dettagli, ad apprezzare sfumature che leggendo sa soli magari non coglieremmo.
Un giusto compromesso
Vista l’esigenza di sfruttare al meglio il tempo che oggi è sempre poco, c’è chi giunge ad un compromesso. Pur sostenendo che un audiolibro non sostituirà mai un libro e quello che ti trasferisce un libro è in grado di accompagnarti per giorni, per mesi o forse tutta la vita, considera l’audiolibro un’esperienza decisamente piacevole solo se ti tratta di semplice svago. Da ascoltare magari mentre si fanno lunghi viaggi in macchina. Mentre se si deve studiare un libro, cioè capirlo e assimilarne il contenuto, ritiene preferibile rimanere fedeli alla carta. Un libro di carta si può rileggere, sottolineare, ripetere.