L’Asinara sta per diventare il primo parco in Sardegna certificato dalla Carta Europea del turismo sostenibile, associazione tedesca che opera a livello comunitario e raggruppa gran parte delle aree protette europee. In attesa di questa certificazione ha avviato una rivoluzione destinata ad alimentare aspirazioni sospese da decenni.
Il sopralluogo di Europarc
Reduce dal positivo sopralluogo di Filippo Belisario, verificatore incaricato da Europarc, che entro luglio porterà alla certificazione del Parco nazionale per un’ospitalità sostenibile sul piano ambientale, economico e sociale, l’isola nell’estrema propaggine nordoccidentale della Sardegna cambia pelle: da ex carcere di massima sicurezza ad albergo diffuso attraverso la riqualificazione, la valorizzazione e il riutilizzo del patrimonio immobiliare esistente.
Da dove nasce l’idea
L’idea è nei piani dell’Ente parco da tanto, ora il progetto prende quota con l’annuncio del direttore della Conservatoria delle coste, Giovanni Piero Sanna. “Con l’obiettivo di utilizzare Cala d’Oliva a servizio di una fruibilità turistica diffusa, vogliamo trasformare il piccolo borgo in una super foresteria, utilizzabile da tutti i cittadini che vorranno prenotare, nei periodi che preferiscono, occupando i locali in condivisione o singolarmente”, erano state le sue parole durante un webinar organizzato dal Parco col nucleo di ricerca sulla desertificazione dell’Università di Sassari. Quelle parole pronunciate anche a nome della Regione, dalla quale dipende la Conservatoria e che di fatto è proprietaria di gran parte degli immobili, hanno rianimato le speranze di veder compiuto un processo in transizione da lustri.
La creazione degli alloggi
Per realizzare i primi 38 alloggi nell’ex direzione carceraria di Cala d’Oliva ci sono 800mila euro, ma l’ambizione è di dare una seconda vita all’intero borgo. Molto dipenderà dai sopralluoghi previsti già da domani su tutti gli immobili, per verificare il da farsi per garantire luce, acqua e abitabilità alle nuove strutture ricettive che supporteranno le tante azioni di animazione turistica e ambientale contenute nel piano al vaglio di Europarc. “Ottimo segnale: la volontà della Conservatoria e della politica regionale va nella nostra stessa direzione”, commenta la commissaria straordinaria del Parco, Gabriela Scanu. “Manifestare questa volontà sottintende piena consapevolezza di quel che c’è da fare per creare un contesto turistico di qualità, con complessi interventi strutturali in tema di acqua, energia e quant’altro”, aggiunge.
Cosa si trova nella struttura
Per il direttore del Parco, Vittorio Gazale, “l’albergo diffuso a Cala d’Oliva è nel piano del Parco ed è un’indicazione vincolante”, ma soprattutto, spiega, “nel borgo c’è già tutto, le strutture ricettive, una chiesa, una piazzetta, un cinema, una pizzeria e uno spaccio. Così prosegue il percorso intrapreso con la funzionalizzazione turistica di caserme e ostelli”. Ecco perché, sottolinea Gabriela Scanu, “siamo pronti per lavorare insieme a chiunque voglia puntare sull’Asinara”.