Voto di scambio, associazione mafiosa e coercizione elettorale in concorso. Sono queste le ipotesi di reato per le quali i Carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Bari hanno fatto scattare le manette ai polsi di 21 persone, tutte vicine al clan Di Cosola di Bari. Tra gli arrestati ci sono capi e affiliati del clan mafioso, ma anche Armando Giove, factotum del politico Natale Mariella, candidato per i Popolari a sostegno del governatore Michele Emiliano alle elezioni regionali del 2015. Giove avrebbe concordato con gli esponenti del clan il pagamento di 50 euro a voto in favore del suo amico politico.
Gli arresti sono stati eseguiti dagli uomini dell’Arma alle prime luci dell’alba. Nell’operazione sono stati impiegati oltre 300 uomini che hanno portato a termine oltre cinquanta perquisizioni. Inoltre sono state utilizzate unità cinofile, metal detector, sofisticate strumentazioni e un elicottero.
Secondo quanto riferito dal quotidiano “La Repubblica”, le indagini – condotte dai pm antimafia di Bari Carmelo Rizzo e Federico Perrone Capano – si sono basate anche sulle dichiarazioni fatte da un collaboratore di giustizia. Grazie alla sua testimonianza gli investigatori hanno accertato che il clan Di Cosola si sta riorganizzando, stringendo alleanze con altri clan mafiosi – coalizzandosi tutti insieme contro il clan Strisciuglio -, grazie alle quali erano riusciti ad espandere la loro attività in altre zone di Bari e provincia.
La mediazione di Giove in favore del candidato Mariella – che però non venne letto – secondo quanto riferito dal collaboratore di giustizia, avrebbe fatto entrare nelle casse del clan circa 28 mila euro.