Una scossa di terremoto di magnitudo 3.7 è stata registrata a 00:48 alle pendici nordoccidentali dell'Etna, in provincia di Catania. Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a 22 km di profondità ed epicentro tra Maletto e Randazzo. Il sisma è stato avvertito anche nei vicini comuni di Bronte, Maniace e Santa Domenica Vittoria. Non si segnalano al momento danni a persone o cose. Secondo la scala Richter, un evento sismico di magnitudo 3.7 è classificato come terremoto “molto leggero”e descritto nel modo seguente: spesso avvertito, ma generalmente non causa danni.
Il precedente
Una prima scossa di terremoto è stata registrata martedì mattina alle 7.54 nel versante orientale dell'Etna. Il sisma di magnitudo locale pari a 2.5 è stato registrato dalle Stazioni della Rete Sismica dell'Osservatorio Etneo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, localizzato a 0.8 km Sud Est da Milo (sempre in provincia di Catania) ad una profondità di 7.0 km. Le popolazioni delle tre località più vicine all'epicentro, in ordine di distanza, Milo (0.8 km), Zafferana Etnea (2.9 km) e Sant'Alfio (3.5 km) hanno chiaramente avvertito il sisma vista la poca profondità. Non risultano danni a persone o cose. L'evento potrebbe essere collegato all'attività in corso sul vulcano attivo più grande d'Europa e tra i più attivi nel mondo. Storicamente, il sisma più disastroso fu il terremoto di Catania del 1169 che colpì la costa orientale della Sicilia e la Calabria meridionale all'alba del 4 febbraio 1169. La scossa raggiunse il X grado della scala MCS (Sieberg) e l'epicentro fu individuato nel mare Ionio lungo la costa tra Catania e Siracusa. In base alle testimonianze storiche dell’epoca, la magnitudo momento (Mw) del fenomeno è stata stimata dai ricercatori di geologia storica dell’INGVin 6.6. Il numero delle vittime nel capoluogo etneo venne stimato tra le 15.000 e le 20.000 persone, la quasi totalità della popolazione.