Davide Vannoni aveva rinunciato a ricorrere presso il Tar del Lazio contro il provvedimento del governo che lo intimava a sospendere la somministrazione delle cure staminale e aveva chiesto il patteggiamento. Così il tribunale di Torino ha accolto la richiesta di patteggiamento della pena di un anno e dieci mesi. Il giudice per le indagini preliminari Potito Giorgio ha accettato anche le richieste degli altri sei imputati tra cui il vice del promotore del metodo stamina, Marino Andolina (un anno e nove mesi).
A Marcello la Rosa, direttore dell’Ires e nominato da Vannoni nella direzione di Stamina è stata inflitta una pena di due anni, mentre per l’ex dirigente dall’Aifa Carlo Tonino la pena è di sei mesi e 500 euro di multa. Gli altri quattro indagati che avevano chiesto il proscioglimento rinunciando ai riti brevi sono stati tutti rinviati a giudizio a giugno del 2016. “La giustizia ha fatto il suo corso, ma la scienza farà il suo. Sono convinto della mia innocenza.
Confido che la scienza mi dia ragione, un domani, e spero che processo possa essere riaperto in futuro se la scienza confermerà la bontà del metodo”, ha dichiarato Vannoni dopo la sentenza del tribunale di Torino che chiude uno dei capitoli giudiziari in cui è coinvolto. L’altro dibattimento che ora gli resta da affrontare riguarda l’accusa di tentata truffa nei confronti della regione Piemonte per aver chiesto nel 2007 un finanziamento all’ente pubblico, proprio per fare sperimentazioni con le staminali.