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Spunta un'intercettazione choc

Si riaccendono i riflettori sull'atroce delitto di Pamela Mastropietro, la giovane romana 18enne uccisa e fatta a pezzi nel maceratese, il cui corpo era stato ritrovato in due diversi trolley abbandonati nelle campagne: e l'attenzione degli inquirenti torna su Innocent Oseghale, nigeriano detenuto da tre mesi con l'accusa di occultamento di cadavere e al quale, in mattinata, è stata notificata una nuova ordinanza di custodia cautelare con l'ipotesi di reato, questa volta, di omicidio volontario. I nuovi elementi a carico dell'uomo sarebbero emersi in seguito alle approfondite analisi svolte dai Ris. Una svolta nell'indagine che arriva a poche ore dai funerali della giovane che, per il procuratore di Macerata, Giuseppe Giorgio, sarebbe stata costretta a un rapporto sessuale dallo stesso Oseghale sostenendo però come tra i due si fosse sviluppato un clima amicale. Ma nella nuova ordinanza sono contenuti ulteriori elementi, fra i quali un'intercettazione telefonica nella quale a parlare è Lucky Awelima rivolto a Desmond Lucky (entrambi nigeriani, detenuti in quanto sospettati di aver avuto un ruolo nella morte di Pamela), al quale racconta che “il 30 gennaio Innocent mi telefonò chiedendomi se volevo andare a stuprare una ragazza che dormiva”.

Il quadro

A tale richiesta, Awelima avrebbe risposto di non essere interessato ma, in una conversazione successiva, avrebbe comunque affermato di aver saputo che Pamela aveva subito una violenza sessuale. Nonostante il nuovo capo d'accusa, però, restano tuttora sconosciuti movente e dinamica del delitto anche se, le rivelazioni di un quarto indagato a piede libero, avrebbero contribuito a chiarire almeno in parte il secondo dei due aspetti: Innocent Oseghale potrebbe avere ucciso Pamela dapprima stordendola con un colpo alla testa e, successivamente, sferrandole due coltellate letali allo stomaco. Questo forse poco dopo un malore avuto dalla ragazza dovuto all'assunzione della droga procurata dal pusher amico di Oseghale. Resta comunque il sospetto che il 29enne possa non aver fatto tutto da solo. I due connazionali, Lucky Awelima e Desmond Lukcy, restano in carcere anche se, al momento, non è chiaro se abbiano avuto un ruolo diretto nel massacro di Pamela Mastropietro.

Sabato mattina, intanto, verranno celebrate le esequie della ragazza dopo che sua madre si è recata a Macerata a prendere le sue spoglie per portarle a Roma. I funerali avverranno nella chiesa di Ognissanti, a Via Appia Nuova.

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