Una vicenda che lascia sgomenti quella avvenuta a Manduria, in provincia di Taranto, dove un gruppo di 14 adolescenti, quasi tutti minorenni, è finito sotto indagine per la morte di un 66enne ex dipendente dell'arsenale militare in servizio a Taranto, deceduto tre giorni fa in ospedale, dopo essere stato ritrovato dagli agenti della Polizia in stato critico legato a una sedia di casa sua. L'uomo, a quanto sembra, sarebbe stato seviziato e picchiato a morte dal branco (composto da 12 minori e solo due maggiorenni), dopo che per giorni sarebbe stato oggetto di numerosi raid dei giovani all'interno della sua abitazione. Proporio lì sarebbero avvenute le violenze e anche le rapine ai suoi danni, oltre che varie forme di bullismo, tra le quali essere rinchiuso in casa e costretto per diversi giorni a non mangiare nulla.
Le indagini
Gli agenti di Polizia sono intervenuti il 6 aprile scorso, dopo aver ricevuto una segnalazione dai vicini dell'uomo. Il 66enne, il quale avrebbe sofferto di disturbi psichici, è stato trovato sulla sedia dove era probabilmente legato da giorni. Il gruppo sarebbe finito nel mirino degli inquirenti in quanto avrebbe filmato le sue “imprese”, condividendo su Whatsapp i video delle sevizie (che sarebbero spesso state commesse con calci, pugni e bastoni) messe in atto nei confronti del malcapitato, spirato dopo quasi venti giorni di agonia in ospedale. Inutili, infatti, i due interventi chirurgici ai quali era stato sottoposto dai medici, per tentare di suturare una perforazione gastrica e per fermare un'emorragia intestinale. Tutti i membri del branco sono indagati a vario titolo dalla Procura dei minori ma anche da quella ordinaria, per reati che vanno dall'omicidio preterintenzionale in concorso e con l'aggravante della crudeltà, allo stalking, lesioni personali, aggressione, rapina, violazione di domicilio e danneggiamento.